Torino, 2 dicembre 2025 – In un clima di confronto serrato tra istituzioni, le Regioni Piemonte, Liguria e Puglia hanno avviato ieri un tavolo comune per discutere di autonomia differenziata, sviluppo economico e gestione dei fondi europei. L’incontro, tenutosi nella sede della Regione Piemonte in via Alfieri a Torino, ha visto la partecipazione dei presidenti Alberto Cirio (Piemonte), Giovanni Toti (Liguria) e Michele Emiliano (Puglia), insieme ad assessori e dirigenti. L’obiettivo è chiaro: trovare una posizione condivisa su temi caldi che dividono ancora Nord e Sud, tra competenze, investimenti e servizi.
Piemonte, Liguria e Puglia: il nodo dell’autonomia e delle risorse
Nel corso del pomeriggio, le delegazioni hanno messo sul tavolo le criticità del dibattito sull’autonomia differenziata, tema sempre più al centro delle tensioni tra Governo e territori. «Serve una cornice nazionale chiara», ha spiegato Cirio prima dell’inizio dei lavori, «ma anche spazi per far gestire meglio alcune competenze ai territori. Noi vogliamo risposte rapide su sanità, trasporti e scuola». Da qui nasce anche la richiesta di maggiore elasticità nella gestione dei fondi PNRR: secondo Toti, «le Regioni devono poter programmare senza troppa burocrazia o rischiamo di perdere tempo prezioso».
L’alleanza tra le tre Regioni appare solida almeno sul piano del metodo. Emiliano ha sottolineato l’urgenza di evitare “spaccature Nord-Sud”, rimarcando come «l’autonomia si costruisce garantendo coesione sociale e pari opportunità per tutti». Dietro le parole ufficiali però si scorge la preoccupazione sulla distribuzione delle risorse: la Liguria punta sui porti e sulle infrastrutture; il Piemonte insiste su sanità ed export; la Puglia reclama investimenti per riequilibrare il Mezzogiorno.
Fondi europei a rischio ritardi: le Regioni chiedono chiarezza
Sul tavolo c’è anche la gestione dei fondi europei 2021-2027. Le tre Regioni temono che troppa burocrazia rallenti ancora l’arrivo delle risorse sul territorio. Nel mirino soprattutto la cosiddetta “capacità amministrativa”. I funzionari presenti hanno segnalato problemi nei controlli sui progetti e nella formazione del personale dedicato.
«Se non miglioriamo le competenze interne – ha avvertito un assessore ligure – rischiamo che i fondi rimangano solo sulla carta». Un problema concreto che riguarda anche le imprese: secondo dati di Unioncamere Piemonte, solo il 58% delle aziende medio-piccole ha avuto accesso a informazioni chiare sulle opportunità di finanziamento UE nell’ultimo anno.
Nord-Sud, competenze e welfare: il dibattito resta acceso
Tra i dossier più delicati c’è quello della sanità territoriale. Piemonte e Liguria chiedono margini maggiori per gestire la spesa sanitaria, soprattutto emergenze e aggiornamento tecnologico negli ospedali. La Puglia invece insiste sulle garanzie dei livelli essenziali di assistenza per evitare divari troppo ampi tra Regioni ricche e meno ricche.
A porte chiuse si è parlato anche di welfare e formazione professionale. Le delegazioni stanno pensando a progetti comuni su scuola e digitalizzazione dei servizi pubblici ma restano distanze sulle modalità di governo. «Non si può fare autonomia a scapito dei più deboli», ha ribadito Emiliano sottolineando come prioritaria sia «l’uguaglianza nell’accesso ai servizi essenziali».
Verso una piattaforma interregionale permanente
Sul piano operativo, l’incontro si è chiuso con la proposta – spinta da Toti – di creare una piattaforma tecnica interregionale permanente. Lo scopo sarebbe facilitare lo scambio di informazioni tra uffici regionali e tenere sotto controllo i principali dossier aperti. Una mossa accolta con prudenza da Cirio: «Serve coordinamento, ma senza appesantire il sistema con nuovi livelli decisionali».
Le tre Regioni si ritroveranno a febbraio 2026 a Bari per una nuova riunione plenaria. Intanto i presidenti hanno deciso una posizione comune sulle richieste più urgenti da presentare al Ministero degli Affari Regionali entro fine anno. Solo allora – dicono fonti interne – si capirà se questa alleanza riuscirà davvero a pesare sugli equilibri nazionali in tema di autonomia e sviluppo territoriale.