Taipei, 28 dicembre 2025 – Un terremoto di magnitudo 6,7 ha scosso ieri sera, 27 dicembre, il nord-est di Taiwan, colpendo con forza la provincia di Yilan alle 23:05 ora locale (le 16:05 in Italia). La scossa si è sentita chiaramente anche nella capitale Taipei, dove ha creato allarme tra la gente, che è uscita in strada spaventata. Le autorità sono al lavoro per tenere sotto controllo la situazione e valutare i danni.
Scossa forte avvertita in tutta l’isola
Secondo il Centro Sismologico Centrale di Taiwan, l’epicentro si trova vicino alla città costiera di Yilan, a circa 70 chilometri di profondità. Un dato che, dicono gli esperti, ha limitato i danni. Dopo la scossa principale, si sono registrate diverse lievi repliche, alcune percepite anche nelle zone vicine.
La scossa ha svegliato parecchie persone nel cuore della notte. “Ho sentito tutto tremare, ho subito pensato al peggio”, ha raccontato Ming Chu dal quartiere Zhongshan di Taipei, che ha preferito passare qualche ora in macchina per sicurezza. Le sirene delle ambulanze hanno rotto il silenzio in varie parti della città e la polizia ha chiuso alcune strade per i primi controlli tecnici.
Nessun rischio tsunami, ma alta attenzione
Subito dopo il terremoto le autorità hanno escluso il pericolo di tsunami sulle coste dell’isola. L’Agenzia meteorologica di Taiwan ha rassicurato che non ci sono motivi di preoccupazione da questo punto di vista, anche se il governo mantiene alta la guardia.
Nel frattempo i soccorsi sono entrati in azione in molte città, ispezionando scuole, ponti ed edifici pubblici. Nella zona industriale di Hsinchu, non lontano dall’epicentro, alcune fabbriche hanno fermato temporaneamente le attività per controllare i sistemi di sicurezza. “I nostri tecnici stanno facendo tutte le verifiche necessarie, finora non abbiamo riscontrato problemi”, ha detto un portavoce del gruppo TSMC, uno dei principali poli tecnologici dell’isola.
Danni contenuti e feriti lievi
Al momento – riferiscono i vigili del fuoco di Taipei – non ci sono vittime né danni seri alle infrastrutture fondamentali. A Yilan alcuni edifici residenziali mostrano crepe nei muri e caduta di oggetti all’interno. Sui social girano foto con vetrine rotte e piccoli pezzi di intonaco caduti da palazzi privati. Cinque persone sono state soccorse per escoriazioni leggere o attacchi di panico; tutte sono già tornate a casa dagli ospedali locali.
L’agenzia ufficiale CNA parla di circa venti interventi tra Taipei e le città vicine all’epicentro. “Stiamo ricevendo ancora segnalazioni soprattutto per piccoli danni a facciate e arredi negli edifici più vecchi”, ha detto un funzionario comunale di Yilan poco dopo mezzanotte.
Taiwan tra prevenzione e ricordi
Non è la prima volta che il nord-est dell’isola subisce forti terremoti. La zona è lungo il margine occidentale della placca pacifica, dove il movimento delle placche è costante. Solo ad aprile scorso un sisma sopra magnitudo 6 aveva causato danni nel sud dell’isola.
Le esercitazioni antisismiche nelle scuole e negli uffici pubblici fanno ormai parte della routine quotidiana. Però l’allerta rimane alta: chi abita qui ricorda bene i terremoti passati, soprattutto gli anziani. “Siamo abituati a questi eventi ma ogni volta la paura torna”, dice un insegnante in una scuola elementare nel centro di Taipei.
Controlli intensificati e graduale ritorno alla normalità
Le autorità hanno annunciato che nelle prossime ore aumenteranno le ispezioni su edifici pubblici e servizi essenziali. Intorno alle 2 del mattino la maggior parte della popolazione era già tornata a casa propria. Il traffico è ripreso normalmente sulle strade principali, tranne in alcune zone dove proseguono i sopralluoghi.
Il presidente di Taiwan, Tsai Ing-wen, ha invitato alla calma con un messaggio sui canali ufficiali: “Seguiamo da vicino la situazione per garantire la sicurezza di tutti”. Il governo promette aggiornamenti costanti e supporto immediato in caso serva.
La notte tra il 27 e il 28 dicembre resterà nella memoria degli abitanti – una nuova prova per una comunità abituata a sentire tremare la terra sotto i piedi.