Sfilata omaggio a Palma Bucarelli alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna con le creazioni di Daniela Otea

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19 Dicembre 2025

Roma, 19 dicembre 2025 – Questa mattina la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma ha fatto da cornice a un evento fuori dal comune: la presentazione della nuova collezione di Daniela Otea, stilista palermitana ormai ben radicata nella scena della moda italiana. Non una sfilata qualunque, a partire dalla location – le maestose sale del museo in via delle Belle Arti – fino al pubblico. Accanto a buyer e addetti ai lavori, c’erano decine di giovani studenti dell’Accademia di Belle Arti, tutti con taccuini e smartphone pronti a cogliere ogni dettaglio.

Arte e moda si incontrano nel cuore di Roma

La sfilata è cominciata alle 11.45, sotto le grandi vetrate del salone centrale, circondata dai capolavori di Balla e dalle sculture di Canova. Un momento che ha segnato un passo avanti nel dialogo tra arte contemporanea e fashion design. I capi firmati Otea, nati nell’ultimo anno, si rifanno ai colori e alle forme della pittura italiana del Novecento. Non a caso la collezione si chiama “Riflessi e Segni”. “Volevo esplorare il confine tra abito e opera d’arte – ha spiegato la stilista poco prima che la passerella prendesse vita – perché ogni tessuto porta con sé una storia fatta di gesti, errori e intuizioni”.

Il pubblico, tra cui anche galleristi come Lorenzo Molinari e curatori del MAXXI, ha mostrato un vivo interesse. “Un esperimento che sposta gli equilibri: la moda entra in punta di piedi nelle stanze della grande arte”, ha commentato una studentessa.

Materiali scelti e palette: un linguaggio visivo ben preciso

Dodici modelli hanno sfilato indossando cappotti asimmetrici in lana grezza, gonne che sembravano collage e bluse dipinte a mano con motivi astratti. A dominare sono stati i toni spenti, come grigi, marroni intensi, con qualche sprazzo di blu e giallo senape. Ogni abito mostrava cuciture in evidenza e inserti realizzati con tessuti tecnici riciclati. Un chiaro richiamo alla sostenibilità, tema caro alla stilista da anni. “Oggi non ha senso parlare di moda senza pensare all’ambiente. È una responsabilità che non possiamo più ignorare”, ha sottolineato Otea rispondendo alle domande dei giornalisti dopo l’evento.

Il catalogo, stampato in tiratura limitata e distribuito durante la mattinata, dettaglia anche i materiali usati: lane del Biellese, sete toscane, cotoni biologici provenienti dalla Sicilia. Piccoli particolari che parlano di una ricerca quasi artigianale, lontana dalle produzioni di massa delle grandi case parigine o milanesi.

Musei interessati e studenti coinvolti

La scelta della Galleria Nazionale come sede non è casuale. Otea lavora da tempo a incrociare moda e cultura visiva: nel 2022 aveva presentato una capsule collection ispirata ai disegni di Carla Accardi. Il direttore del museo, Cristina Braghieri, durante l’introduzione ha rimarcato l’importanza “dell’incontro tra discipline apparentemente lontane ma capaci di contaminarsi”. Dietro le quinte si parla già della possibile mostra del 2026 dedicata proprio all’incontro tra stilismo italiano e arte contemporanea.

Tra gli spettatori spiccava la curiosità dei più giovani. Federica Neri, 22 anni, racconta così la sua esperienza: “Avevo visto le foto delle sfilate di Daniela su Instagram, ma vederle dal vivo è tutt’altra cosa. I tessuti sembrano quasi vivi”.

Cosa ci aspetta: prossime tappe

Dopo Roma, la collezione “Riflessi e Segni” farà tappa a Palermo a febbraio 2026; poi toccherà Parigi con una mostra in una galleria indipendente nel quartiere Marais. Sulla possibilità di collaborazioni con grandi brand del prêt-à-porter nulla è stato detto: Otea per ora resta fedele al suo percorso indipendente.

Intanto la Galleria Nazionale continua il programma di aperture straordinarie per le festività natalizie (fino al 7 gennaio), con visite guidate nelle sale storiche che ieri hanno fatto da passerella agli abiti della designer palermitana. “Sperimentare qui era il sogno di una vita – ha concluso Otea prima di lasciare il museo – adesso so che può diventare realtà”.

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