Saida e Cordoba Capitali Europee della Cultura 2027: il Passaggio di Testimone da Matera e Tetouan

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3 Dicembre 2025

Roma, 3 dicembre 2025 – Belgrado e Mostar prenderanno il posto di Matera e Tetouan nel percorso delle Capitali della Cultura Mediterranea 2026, come annunciato oggi nella sede del Ministero della Cultura. La decisione arriva dopo mesi di incontri e valutazioni tra delegati dei Paesi membri, sotto l’egida dell’Unione per il Mediterraneo.

Un ponte culturale tra Europa sudorientale e Nord Africa

L’annuncio, dato poco dopo le 11 nella sala Spadolini, ha sottolineato l’urgenza di rafforzare il legame culturale tra le due sponde del Mediterraneo. Matera, protagonista nel 2024, e Tetouan, in Marocco per il 2025, passeranno il testimone a queste due città balcaniche a partire da gennaio.
Il Mediterraneo è un mosaico di lingue, storie e tradizioni da raccontare ogni giorno”, ha detto il ministro della Cultura Gennaro Fabbri. “Belgrado e Mostar sono oggi quel punto d’incontro fra memoria e innovazione di cui abbiamo bisogno per un dialogo euro-mediterraneo concreto”.

La candidatura di Belgrado era attesa da tempo, come confermano i funzionari del Comune serbo. Hanno lavorato fianco a fianco con i colleghi bosniaci per mettere a punto un calendario condiviso di eventi. L’idea è nata questa primavera, durante le elezioni amministrative nei Balcani. Mostar ha puntato tutto sulla sua identità multiculturale: una città segnata dalla storia ma anche dal desiderio dei giovani di guardare oltre i confini locali.

Eventi tra radici e futuro

Il programma è ricco: dal festival della letteratura mediterranea agli incontri di street art lungo il Danubio, fino ai laboratori sulla cucina interetnica nelle scuole delle periferie. Il sindaco di Belgrado, Ana Stojanović, ha sottolineato: “Non sarà solo una vetrina per l’arte serba. Vogliamo lavorare con Mostar per raccontare le storie di chi ogni giorno attraversa i confini del Sudest Europa”.

Sono previsti almeno 200 eventi distribuiti tra le due città e le aree metropolitane circostanti. Un progetto pilota riguarda i restauri collaborativi: giovani architetti serbi e bosniaci insieme sul campo, uno dei punti forti del dossier presentato al comitato in estate. Il titolo scelto è “Ponte Aperto”, un richiamo sia al Ponte Vecchio di Mostar che ai nuovi quartieri lungo il fiume Sava.

Turismo e società civile: cosa cambia davvero

Il passaggio del testimone avrà anche un impatto economico tangibile. Secondo la Camera di Commercio regionale, tra marzo e ottobre 2026 si prevede un aumento del 30% delle presenze turistiche rispetto alla media degli ultimi cinque anni. Gli operatori locali puntano a coinvolgere soprattutto piccole strutture ricettive e artigiani, con il supporto dei fondi europei per la cooperazione transfrontaliera.
“Lavoreremo con tutte le realtà del territorio”, ha detto Ivan Pavlović, presidente della Pro Loco di Mostar. “La cultura deve diventare occasione d’incontro reale, non solo un evento da cartolina”. Le amministrazioni locali vogliono che questo slancio resti anche dopo la fine dell’anno celebrativo.

Non mancano però le incognite. Sullo sfondo ci sono ancora tensioni politiche nei Balcani, come hanno evidenziato alcuni analisti nelle ultime ore. Una fonte vicina all’organizzazione però tiene a precisare: “Proprio per questo la scelta ha un valore simbolico forte: serve a mandare un segnale chiaro di apertura”.

Matera e Tetouan: bilancio positivo ma ora si volta pagina

Intanto si avvia alla conclusione il doppio mandato di Matera e Tetouan. La cerimonia finale è fissata per il 20 dicembre nelle suggestive cave del Parco della Murgia materana. Il sindaco di Matera, Domenico Iacovone, si dice soddisfatto: “Abbiamo dimostrato che anche una piccola città può accogliere il mondo intero se lavora in rete. Ora tocca a Belgrado e Mostar raccogliere questa eredità”.

Mentre si aspettano i programmi ufficiali per il 2026 — che saranno svelati a fine gennaio — nelle strade di Belgrado già si parla dei primi concerti sul lungofiume; a Mostar invece si pensa a laboratori artistici per giovani nei quartieri orientali. Segno che il testimone è già in movimento: la corsa della cultura mediterranea non si ferma qui.

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