Sabato De Sarno allo IED Firenze: un anno per riscoprire il tempo di qualità e la libertà degli studenti

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10 Dicembre 2025

Firenze, 10 dicembre 2025 – Questa mattina, al numero 17 di via Bufalini, è partito ufficialmente il progetto con lo Ied Firenze. Docenti e studenti si sono ritrovati per ascoltare le prime indicazioni del nuovo ciclo di laboratori, incentrati su un tema chiave: la libertà creativa e l’importanza di sperimentare. Tra i relatori c’era anche la designer e docente ospite Alessia Berardi, che ha lanciato un messaggio chiaro: “Consiglierò agli studenti di essere liberi. Non abbiate paura di tentare strade nuove, anche se sembrano rischiose”.

Libertà creativa, il cuore del messaggio degli esperti

Nella sala luminosa al piano terra dell’Istituto Europeo di Design di Firenze, l’aria era quella di un debutto atteso. Volti nuovi e familiari, qualche emozione che si mescolava all’ultimo controllo delle presentazioni digitali e ai campioni di tessuto sparsi sul tavolo. Poco dopo le 10, è toccato a Berardi spostare l’attenzione sulla parola d’ordine della giornata: “libertà”. “Non inseguite solo le mode – ha detto davanti a una platea attenta –, ma cercate la vostra voce. Spesso si impara più da un errore che da una conferma”.

Accanto a lei, Giulia Menegatti, coordinatrice dei corsi triennali, ha spiegato il senso dell’iniziativa: “Vogliamo dare agli studenti strumenti concreti per muoversi in un mercato del lavoro che cambia rapidamente. Collaborazioni come questa servono proprio a confrontarsi con chi, come Alessia, ha già fatto esperienza nei momenti decisivi della professione”.

Un laboratorio tra Firenze e le imprese del territorio

Il progetto nasce da una collaborazione tra Ied Firenze e alcune realtà locali del mondo moda e design – tra cui la manifattura artigianale “Linea F” e la startup “Quarto Studio”. Sono previsti laboratori pratici, incontri con professionisti e una mostra finale ad aprile 2026 negli spazi dell’istituto. Gli studenti, provenienti da diversi corsi – grafica, moda, interior design – lavoreranno in piccoli gruppi su temi che vanno dalla sostenibilità alla comunicazione visiva.

“Metteremo gli studenti a stretto contatto con le aziende della zona”, ha spiegato Luca Bianchi, responsabile dei progetti speciali dello Ied. “Firenze è una città che vive di creatività. Vogliamo restituire al tessuto locale idee nuove e punti di vista freschi”. Un obiettivo che punta anche a rafforzare il legame tra scuola e lavoro. “A volte – ha raccontato una studentessa al terzo anno – si ha paura di sbagliare davanti ai professionisti. Ma è proprio il momento giusto per osare”.

Gli studenti: “Abbiamo voglia di sperimentare”

Nell’atrio dove si è tenuto il primo incontro, tra tazze di caffè e quaderni pieni di schizzi colorati, si respirava una tensione positiva. Alcuni ragazzi hanno condiviso le loro aspettative: “Mi interessa capire come portare avanti un’idea personale anche lavorando in squadra”, ha detto Matteo Rubino, corso di design industriale. Un altro gruppo si è concentrato sul tema della libertà: “Qui ci dicono sempre che dobbiamo trovare un nostro stile – ha spiegato Sara Fabbri, studentessa di grafica –, ma spesso abbiamo paura del giudizio degli altri. Sapere che ci vogliono anche un po’ di coraggio fa la differenza”.

Non sono mancati richiami al ruolo della città stessa: “Firenze ci mette nella condizione unica di confrontarci con la tradizione e con l’innovazione – ha sottolineato un docente storico dello Ied –, ed è proprio lì che può nascere qualcosa di davvero nuovo”.

Dal calendario alle tappe finali: un percorso concreto

Il calendario prevede workshop ogni mercoledì mattina dalle 9 alle 13 e momenti bisettimanali per rivedere i progetti. Il lavoro finale sarà presentato ad aprile nella mostra “Libertà in Progetto”, aperta anche a scuole superiori e famiglie. “È importante che i ragazzi vedano riconosciuto pubblicamente il loro impegno – ha spiegato Menegatti –, dietro a ogni tavola grafica o prototipo c’è sempre una storia da raccontare”.

Le prime reazioni? Curiosità mista alla voglia di mettersi alla prova. “Alla fine”, ha concluso Berardi davanti agli studenti, “la vera sfida non sta tanto nel trovare idee nuove, quanto nel darsi davvero la libertà di portarle avanti fino in fondo”. Nei prossimi sei mesi capiremo quanto questa sfida sarà raccolta nelle aule dello Ied Firenze.

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