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31 Dicembre 2025

Roma, 31 dicembre 2025 – Dopo sette anni di attesa, la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma ha finalmente riaperto le sue porte nella nuova sede di via delle Tre Fontane, nel cuore dell’EUR. Chiusa dal 2018 per problemi strutturali nella vecchia sede di viale Castro Pretorio, questa istituzione storica torna a disposizione di studenti, ricercatori e lettori appassionati. Un momento molto atteso, che segna un passo importante per la vita culturale della città.

La nuova casa della Biblioteca: moderna e accogliente

L’inaugurazione è andata in scena alle 10 del mattino, con il taglio del nastro affidato alla ministra della Cultura, Giulia Sforza. C’erano autorità locali, esponenti del mondo accademico e molti ex dipendenti che hanno vissuto il lungo periodo di chiusura. “Non era affatto scontato arrivare fino a qui – ha detto la ministra –. Riaprire la Biblioteca Nazionale è un impegno preso con Roma e con tutta l’Italia”. Alle 10.30, in sala lettura, decine di persone si sistemavano già tra i nuovi scaffali.

La struttura occupa 18 mila metri quadrati su quattro piani ed è stata disegnata dallo studio Bressanelli & Partners. Ampi spazi, tanta luce naturale e sale studiate per chi vuole lavorare da solo o in gruppo. Il profumo del legno nuovo si sente ancora sugli scaffali, anche se alcuni ambienti non sono ancora al cento per cento operativi. “Ci saranno piccoli aggiustamenti da fare”, ammette il direttore Massimo Ranieri, “ma l’importante è essere qui”.

Settantadue mesi senza Biblioteca

Era il 20 luglio 2018 quando la Biblioteca ha chiuso all’improvviso per infiltrazioni d’acqua e problemi strutturali nel palazzo storico di viale Castro Pretorio. Da quel momento, fondi bloccati e ritardi nei lavori avevano reso incerta ogni data per la riapertura. Nel frattempo, milioni di libri sono stati messi in magazzini temporanei e parte dello staff ha dovuto cambiare lavoro o andare in pensione.

“Ci sentivamo davvero sradicati”, racconta Giovanna Caprioli, bibliotecaria da oltre trent’anni. “Ogni giorno ci chiedevano: quando riaprite? Oggi finalmente possiamo rispondere: siamo tornati”. Intanto però molti utenti affezionati hanno dovuto cercare altrove testi preziosi e manoscritti difficili da trovare.

Servizi rinnovati per tutti

La nuova sede ospita più di 6 milioni di volumi, una collezione digitale raddoppiata rispetto al passato e strumenti avanzati per consultare i materiali online. Tutti gli spazi sono coperti dal wi-fi veloce e secondo gli esperti potranno accogliere fino a 2.500 persone al giorno contemporaneamente. Ranieri spiega che “siamo partiti dalle esigenze vere dei lettori: orari più lunghi, ambienti più comodi e meno burocrazia per accedere ai materiali rari”.

Una delle novità più attese è l’apertura domenicale e serale (fino alle 23), un servizio che prima della chiusura non c’era. Anche le associazioni studentesche si dicono soddisfatte: “Per noi è un punto di riferimento fondamentale – sottolinea Marco Meloni della Sapienza – Non è solo un posto dove studiare ma anche uno spazio per incontrarsi e partecipare a seminari”.

Il cuore culturale della Capitale torna a battere

Roma, città ricca di archivi ma spesso trascurata nelle sue biblioteche, ritrova così uno dei suoi centri più vivi. La Biblioteca Nazionale conserva manoscritti preziosi come la copia autografa della “Divina Commedia” e offre una sezione multilingue unica in Italia. Il sindaco Roberto Gualtieri, presente all’inaugurazione, ha parlato di “un investimento che guarda al futuro: cultura e ricerca sono il motore della città”. Poco dopo le 11 si vedevano già molti tavoli occupati e file agli sportelli per richiedere le nuove tessere.

Le scuole potranno tornare a organizzare visite guidate (prenotazioni aperte da metà gennaio), mentre il calendario degli eventi comprende incontri con autori e laboratori dedicati ai più piccoli. L’obiettivo dichiarato è coinvolgere anche chi negli anni si era allontanato dalla biblioteca pubblica.

Che cosa resta da fare

Qualche punto ancora resta da sistemare: parte dei libri antichi deve essere trasferita dai depositi esterni con un’operazione prevista tra gennaio e aprile 2026. Prosegue anche la digitalizzazione completa dei cataloghi; gli addetti contano di chiudere tutto entro la prossima estate.

Nonostante queste ultime rifiniture, quella di oggi è una giornata storica. Roma riabbraccia la sua Biblioteca Nazionale: “Una rinascita dopo tanto tempo”, raccontano molti visitatori all’uscita. Ora tocca mantenerla aperta davvero — e viva nel cuore della città.

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