Roma, 11 dicembre 2025 – Guido Crosetto, ministro della Difesa italiano, ha chiamato ieri sera il collega giapponese Shinichi Koizumi dopo l’incidente del 6 dicembre nei cieli tra Giappone e Corea del Sud. Jet russi e cinesi hanno sorvolato a bassa quota lo Stretto di Tsushima, scatenando una reazione immediata da parte di Tokyo e creando allarme nelle capitali occidentali. La vicenda, ancora sotto osservazione da parte dei paesi più coinvolti, mette in luce una tensione crescente in Asia, mentre da Washington arrivano segnali di distensione verso Pechino che però non trovano eco tra gli alleati.
Allarme a Tokyo, avvertimento diretto da Crosetto
Secondo quanto riferito dal ministero della Difesa giapponese, la telefonata tra Crosetto e Koizumi è durata circa mezz’ora ed è avvenuta nella tarda serata italiana. Fonti diplomatiche a Roma spiegano che il ministro italiano ha espresso “vicinanza e piena solidarietà” al Giappone, sottolineando come operazioni simili “rischiano di mettere in pericolo la stabilità regionale e la sicurezza dei nostri partner”. Koizumi ha ringraziato Crosetto, ribadendo che “la presenza di forze militari non alleate vicino alle nostre coste non sarà mai sottovalutata”.
Lo Stretto di Tsushima – stretto poco più largo di cinquanta chilometri che divide il Giappone dalla penisola coreana – è stato sorvolato venerdì mattina da almeno quattro caccia russi e due bombardieri cinesi, secondo i radar giapponesi, tra le 7:00 e le 8:30 ora locale. Le forze armate nipponiche sono state “immediatamente messe in stato di allerta”, si legge nella nota ufficiale diffusa a Tokyo.
L’asse Pechino-Mosca preoccupa i partner democratici
Da Taiwan arriva una dura condanna per quello che definiscono un “tentativo di intimidazione militare” nel Pacifico. La portavoce del ministero degli Esteri Joanne Ou ha detto: “Siamo al fianco del Giappone; le democrazie asiatiche devono restare unite.” Un messaggio simile arriva anche dalla Corea del Sud, che però non ha registrato incursioni nel proprio spazio aereo. Nel comunicato diffuso sabato mattina da Seul si legge: “Seguiamo con attenzione ogni sviluppo.”
Anche diversi paesi occidentali sono rimasti all’erta. Dal quartier generale della NATO a Bruxelles una fonte militare ha detto ad alanews.it che “Russia e Cina coordinano spesso manovre in quell’area, ma questa volta l’intensità è stata superiore al solito”. Il clima con Pechino resta teso, nonostante i tentativi diplomatici delle ultime settimane.
Stati Uniti più cauti ma attenti
Negli Stati Uniti la reazione è stata più moderata. La Casa Bianca, tramite il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale Michael Curtin, ha sottolineato che “gli Stati Uniti sono impegnati per mantenere la stabilità nell’area”, aggiungendo però che continueranno “il dialogo con Pechino su tutti i temi aperti”. Alcuni alleati leggono questa posizione come un’apertura verso la Cina, probabilmente dettata dal timore di un’escalation proprio in un anno elettorale.
Dietro le quinte però emergono tensioni. Un funzionario europeo anonimo confida ad alanews.it: “L’atteggiamento conciliante rischia di essere preso come segno di debolezza; Mosca e Pechino osservano ogni esitazione con attenzione.” A Tokyo si parla di un’atmosfera “tesa”, anche se nessuno vuole andare allo scontro diretto.
Lo Stretto di Tsushima sotto i riflettori
Le immagini diffuse sabato dai media giapponesi mostrano jet militari che volano bassi sopra le acque agitate dello Stretto di Tsushima. Alcuni pescatori della zona raccontano di aver visto “almeno sei aerei con insegne straniere”, mentre le autorità locali invitano alla calma. “Qui siamo abituati a vedere navi straniere passare”, spiega il sindaco Hiroshi Nakagawa, “ma jet militari così vicini è tutta un’altra cosa.”
Nel frattempo la diplomazia accelera. Oggi è previsto un incontro tra i ministri della Difesa di Italia, Giappone e Francia per valutare risposte comuni. Non si esclude una dichiarazione congiunta già nelle prossime ore.
Cresce la tensione nell’area
Al momento nessun paese ha annunciato nuove misure militari concrete. Ma il sorvolo russo-cinese viene interpretato come un chiaro segnale: lo spazio dell’Asia orientale sta diventando sempre più conteso. Secondo l’Istituto internazionale per gli studi strategici (IISS), negli ultimi dodici mesi gli incidenti aerei nella zona sono aumentati del 17%.
A Roma resta alta l’attenzione. In serata fonti della Difesa hanno ribadito: “L’Italia seguirà con attenzione ogni sviluppo. La sicurezza comune passa dal dialogo ma anche dalla fermezza nelle risposte.” Da Pechino nessuna dichiarazione ufficiale per ora. Ma a Tsushima come nelle sale operative di Tokyo, la notte sembra farsi sempre più lunga.