Pietro Beccari nominato CEO di LVMH Fashion Group: doppio ruolo strategico con Louis Vuitton

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2 Dicembre 2025

Parigi, 2 dicembre 2025 – Pietro Beccari, già presidente e ceo di Louis Vuitton, assume un nuovo ruolo chiave all’interno del gigante del lusso francese. Da oggi, il manager parmense – alla guida della maison dal febbraio 2023 – affiancherà anche la presidenza di Christian Dior Couture, come annunciato questa mattina da LVMH Moët Hennessy Louis Vuitton.

Beccari, doppio incarico per guidare due giganti del lusso

La notizia è arrivata direttamente dal quartier generale di LVMH in Avenue Montaigne, poco dopo le nove. Con questo passo, Beccari – 56 anni, ex numero uno di Fendi – diventa il primo manager italiano a guidare operativamente e strategicamente i due brand più importanti della galassia firmata Bernard Arnault. Fonti vicine al dossier raccontano che la scelta punta a “rafforzare la collaborazione tra Louis Vuitton e Dior”, in un momento delicato per il settore, stretto tra il rallentamento delle vendite in Asia e l’incertezza dei mercati globali.

Una nomina che guarda a Parigi, ma anche a Milano

Beccari non è nuovo a sfide così complesse. Dopo l’esperienza in L’Oréal e una lunga carriera nel marketing di Procter & Gamble, nel 2006 è entrato in LVMH nel team Dior Parfums. Nel 2012 ha preso le redini di Fendi tra Roma e Milano, lasciando il segno con iniziative come la sfilata al Colosseo e l’apertura della boutique in Largo Goldoni. Nel 2018 il salto in Louis Vuitton, la griffe più redditizia del gruppo.

Un comunicato dell’azienda sottolinea come Beccari “metterà a disposizione delle due maison la sua esperienza internazionale e la conoscenza profonda dei mercati”, contribuendo “alla crescita organica e alla valorizzazione del patrimonio creativo”.

Obiettivo: consolidare leadership e innovazione

La doppia presidenza affidata a Beccari manda un segnale chiaro. Da un lato serve “mantenere saldo il primato mondiale nel segmento della pelletteria e degli accessori di alta gamma”, come spiega Jean-Jacques Guiony, Chief Financial Officer di LVMH. Dall’altro si punta a guardare alle nuove generazioni: “La sfida più grande sarà intercettare il consumatore di domani, con un mix di digitalizzazione e rispetto delle radici artigianali”, rivela una fonte interna.

Nei primi nove mesi del 2025 le vendite di Louis Vuitton sono cresciute del 7% su base annua (dati LVMH), mentre Christian Dior Couture ha mantenuto una crescita più contenuta ma positiva (+4%). Tuttavia, i mercati asiatici mostrano segnali di rallentamento: nel report trimestrale d’ottobre LVMH ha parlato apertamente di “domanda meno dinamica in Cina e Corea”.

Sinergie operative e cura dei talenti

“Abbiamo bisogno di figure che conoscano bene prodotto, distribuzione e nuovi modi di comunicare”, spiega Antoine Arnault, membro del board LVMH e figlio del fondatore Bernard. Il riferimento è soprattutto alla capacità di Beccari di lavorare fianco a fianco con direttori creativi come Pharrell Williams (in Vuitton dal 2023) e Maria Grazia Chiuri (alla guida creativa di Dior dal 2016).

Secondo indiscrezioni raccolte ad Avenue Montaigne, Beccari avrebbe già avviato una serie di incontri con i team creativi delle due maison. La linea è chiara: integrare strategie digitali – social media, progetti NFT – senza dimenticare la formazione dei giovani artigiani nelle botteghe tra Francia e Italia.

Mercati positivi ma sfide all’orizzonte

Dopo l’annuncio la quotazione LVMH alla Borsa di Parigi ha aperto con un rialzo dello 0,8%. Gli analisti di Société Générale definiscono la mossa “un rafforzamento della struttura manageriale in una fase dove la concorrenza globale richiede decisioni rapide e competenze trasversali”. Posizione condivisa anche da osservatori italiani: “Beccari porta un approccio pratico e una visione internazionale”, spiega Raffaella Resta, docente alla Bocconi.

Il futuro? L’obiettivo resta una crescita sostenibile, tenendo d’occhio le nuove sfide che il lusso dovrà affrontare nei prossimi anni. Intanto dalle boutique parigine ai laboratori tra Veneto e Borgogna cresce la curiosità tra dipendenti e stakeholder. Solo nelle prossime settimane capiremo quale traccia personale lascerà Beccari su due simboli mondiali della moda.

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