Partecipa al Rito del Joya no Kane a Tokyo nel 2026: 108 Rintocchi per Purificare l’Anno Nuovo

Sara Gelmini

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13 Dicembre 2025

Tokyo, 13 dicembre 2025 – Nel cuore pulsante della capitale giapponese, tra il frastuono delle strade e il bagliore incessante dei neon, si rinnova ogni anno una tradizione intrisa di spiritualità buddhista: il rito del “joya no kane”, ossia i “rintocchi di fine anno”. Anche nel 2026, come confermato dai responsabili dei principali templi di Tokyo, la cerimonia si svolgerà nella notte tra il 31 dicembre e il primo gennaio. La curiosità che richiama tanta gente? I centootto rintocchi della campana – un numero simbolico che rappresenta i peccati che secondo il buddhismo pesano sull’animo umano – per salutare l’anno passato e accogliere quello nuovo con la mente libera e pulita.

Un rito antico che si rinnova

I cancelli di luoghi sacri come lo storico Zojoji, a due passi dalla Torre di Tokyo, o il celebre Sensoji nel quartiere di Asakusa, iniziano a popolarsi già dal tardo pomeriggio del 31 dicembre. Qui si mescolano famiglie, coppie giovani, turisti e anziani, tutti in fila ordinata in attesa del proprio turno. Un particolare che colpisce: non sono solo i monaci a suonare la campana. Chiunque può partecipare al rito, colpendo a turno la grande campana di bronzo che da secoli domina il cortile del tempio, pesante diverse tonnellate.

Come spiega Takahiro Sato, custode dello Zojoji da oltre vent’anni, “è un modo per lasciarsi alle spalle i pesi dell’anno appena finito e affrontare quello nuovo con tranquillità. Molti non conoscono bene il significato dei 108 rintocchi, ma sentono l’emozione dentro”. Tra i presenti ci sono spesso persone in kimono tradizionale e altre con il telefono in mano, pronte a catturare ogni momento. L’aria si carica di attesa: ogni suono è lento, profondo, quasi ipnotico.

Il significato nascosto nei 108 rintocchi

Il numero 108 non è scelto a caso. Gli esperti dell’Istituto di Studi Buddhisti di Tokyo spiegano che indica le cosiddette klesha, le afflizioni mentali e materiali che tormentano l’uomo: desiderio, rabbia, ignoranza e così via. Solo liberandosene – almeno simbolicamente – si può ripartire più leggeri. “È un gesto semplice ma carico di senso,” sottolinea la professoressa Kazuko Nishimura, osservando come anche tra i giovani stia crescendo l’interesse per questa tradizione.

A conferma di ciò ci sono i dati dell’Ufficio del Turismo Metropolitano: nel 2024 quasi 50mila persone hanno partecipato al joya no kane nei templi più importanti della città. Un segnale chiaro di come questa cerimonia si sia inserita nel calendario dei festeggiamenti cittadini accanto a eventi moderni come concerti pop e fuochi d’artificio sul fiume Sumida.

Un rito aperto a tutti

Non serve prenotare né pagare per partecipare al joya no kane: basta arrivare un po’ prima e avere pazienza. Al tempio Zojoji ad esempio si forma la fila già dalle 18:00 del 31 dicembre; gli ultimi rintocchi arrivano solo a notte fonda. Spesso poi ai partecipanti viene offerto un piccolo amuleto o una tazza di tè caldo, un gesto semplice ma dal sapore familiare.

Molti visitatori stranieri vivono questo momento quasi per caso ma con grande intensità. Lo racconta bene Lucas M., studente francese in scambio a Tokyo: “Non sapevo nulla dei 108 peccati, ma mi sono sentito parte di qualcosa di speciale”.

Come prepararsi al joya no kane nel 2026

Chi vuole vivere questo momento nel 2026 dovrà tenere d’occhio gli orari pubblicati sui siti ufficiali dei templi. Spesso consigliano abiti caldi perché le notti invernali a Tokyo possono essere pungenti. Fondamentale mantenere rispetto e calma durante tutta la cerimonia. Negli ultimi anni gli organizzatori del tempio Sensoji hanno fatto molta attenzione all’afflusso delle persone, usando transenne e cartelli multilingue per facilitare la gestione.

C’è chi resta pochi minuti per scattare una foto; altri attendono anche un’ora prima di poter dare il proprio colpo alla campana. Ma quel suono profondo nella notte accompagna chiunque con pensieri pieni di speranza e gratitudine. Solo dopo l’ultimo rintocco la città sembra tirare un respiro lungo tra abbracci discreti e sorrisi leggeri.

Per Tokyo, il joya no kane resta uno degli appuntamenti più sentiti dell’anno: un momento capace ancora oggi di raccogliere sotto lo stesso suono storie diverse e desideri nuovi per il futuro.

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