Notre-Dame de Paris: record storico con 11 milioni di visitatori nel primo anno dalla riapertura

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5 Dicembre 2025

Parigi, 5 dicembre 2025 – A un anno dalla riapertura, Notre-Dame taglia un traguardo che in pochi a Parigi osavano immaginare: in dodici mesi ha superato i quindici milioni di visitatori. Un numero che rimbalza da Quai de Montebello fino ai corridoi del ministero della Cultura francese, restituendo alla città la sua icona più discussa, ammirata e fotografata dopo l’incendio dell’aprile 2019. I dati sono stati presentati questa mattina dalla direttrice del sito, Marie-Hélène Didier, nel corso di una conferenza stampa proprio sotto le volte restaurate della navata centrale.

Notre-Dame, folla e attese: i dati della rinascita

Dal 6 dicembre 2024 — giorno della riapertura ufficiale — fino a oggi, una media di oltre 40mila persone al giorno ha varcato il portale principale. Le code, già all’alba, si allungano sul sagrato e arrivano fino al Pont au Double. Per residenti e turisti è ormai una consuetudine. “Ci aspettavamo una buona affluenza ma questi numeri non li avevamo mai visti nemmeno prima dell’incendio,” ha confessato Didier davanti ai giornalisti, mentre una scolaresca bretone si accalcava vicino alla cappella absidale.

Il picco si è registrato ad agosto: secondo i dati interni, nel solo mese estivo Notre-Dame ha accolto 1,8 milioni di visitatori, mettendo a dura prova il sistema di sicurezza voluto dalla prefettura. “Abbiamo dovuto gestire flussi simili a quelli della Torre Eiffel nei fine settimana lunghi,” hanno spiegato alcuni addetti. In fila si mescolano americani con lo zaino in spalla, parigini tornati dopo anni e semplici curiosi. Da Place Jean-Paul II spuntano decine di guide improvvisate che raccontano storie del rogo e delle gru sospese.

La cattedrale dopo il rogo: lavori e restauro sotto i riflettori

L’incendio che aveva distrutto la copertura della cattedrale e fatto crollare la celebre guglia aveva privato Parigi di uno dei suoi simboli più amati. Ma in soli cinque anni architetti, restauratori e centinaia di artigiani — molti arrivati da lontano per mettere la loro esperienza al servizio — hanno ridato a Notre-Dame la sua forma familiare. Secondo gli archivi del Centre des monuments nationaux sono state impiegate oltre 500mila ore di lavoro, dal recupero delle vetrate istoriate alle complesse operazioni sui tetti.

Anche il presidente Emmanuel Macron, in visita lo scorso aprile sotto una pioggia battente, aveva definito la riapertura “un atto di speranza” per la città. Non tutti però condividono questo entusiasmo. Alcune associazioni per la tutela del patrimonio hanno criticato la scelta di inserire nuovi percorsi digitali e installazioni multimediali nel deambulatorio. “Si rischia di trasformare un luogo sacro in una semplice attrazione,” ha avvertito Claire Dubois, portavoce di Sauvegarde de Notre-Dame.

Il turismo a Parigi riparte da qui

Il ritorno di Notre-Dame ha avuto ripercussioni immediate sul turismo locale. Hotel e ristoranti tra il Quartiere Latino e l’Île de la Cité hanno visto salire del 18% il numero dei clienti stranieri rispetto al 2023, secondo i dati dell’ufficio del turismo cittadino. Molti esercenti raccontano scene che mancavano dai tempi pre-pandemia: sale piene anche nei pomeriggi infrasettimanali, venditori ambulanti che offrono stampe e cartoline della facciata rinnovata.

Lo stesso vale per le librerie storiche affacciate sulla Senna — tra cui Shakespeare & Company — dove sono aumentate le richieste di romanzi e saggi dedicati a Victor Hugo e alla storia della cattedrale. “L’effetto Notre-Dame si sente dappertutto,” racconta Jacques Lenoir, proprietario di una piccola boulangerie in Rue du Cloître-Notre-Dame. “Tornano i volti felici, tornano i gruppi che fotografano ogni angolo.”

Nuove sfide tra sacro e gestione

Un anno dopo la riapertura resta aperto il nodo della convivenza tra funzione religiosa e turismo di massa. Ogni giorno si celebrano messe e momenti di preghiera anche durante l’orario di visita. Il rettore Patrick Chauvet invita alla calma: “Notre-Dame resta prima di tutto un luogo spirituale,” ha ricordato nell’omelia della prima domenica d’avvento. Ma non è raro che la sua voce venga coperta dal brusio dei visitatori o dal clic delle macchine fotografiche.

Nel frattempo il Comune studia nuove soluzioni per evitare sovraffollamenti nelle ore più calde: prenotazioni online obbligatorie nei weekend e percorsi separati per gruppi e singoli sono alcune delle ipotesi sul tavolo. Non sarà facile — ammettono anche i funzionari — ma oggi Parigi può guardare alla sua cattedrale come a un simbolo ritrovato. E questi numeri parlano chiaro senza bisogno di altre parole.

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