Tokyo, 25 dicembre 2025 – In Giappone, il Natale ha un sapore tutto suo, lontano da quello che siamo abituati a vedere in Occidente. Qui è una festa più intima, luminosa, che richiama atmosfere pop e passeggiate serali tra quartieri illuminati. Si mangiano piatti caldi in piccoli locali, si sta insieme senza troppi clamori. Come ogni 25 dicembre, le strade di Tokyo, Osaka e delle altre grandi città si animano soprattutto di coppie e gruppi di amici. Più delle famiglie, infatti, sono loro i veri protagonisti del giorno, anche perché la religione cristiana ha ancora un ruolo marginale nella società giapponese.
Luci e atmosfere pop: il Natale secondo Tokyo
Nelle settimane che precedono il Natale giapponese, centri commerciali e vie dello shopping – da Ginza a Shibuya, passando per Umeda e Sapporo – si trasformano in veri e propri spettacoli di luce. Led colorati, motivi geometrici e giochi cromatici creano tunnel luminosi e alberi addobbati che attirano migliaia di persone. È una tradizione cresciuta negli ultimi vent’anni: “Venire qui ogni dicembre è ormai un rito,” racconta Miho, studentessa di ventidue anni incontrata davanti al Tokyo Midtown. “Facciamo foto, passeggiamo insieme. Non è una festa religiosa per noi, ma un’occasione per stare con gli amici”.
Non mancano installazioni temporanee ispirate ai cartoni animati giapponesi, mascotte e vetrine decorate con motivi kawaii. Il richiamo alla cultura pop è evidente, mescolando simboli natalizi internazionali a uno stile che parla direttamente ai giovani.
Cena fuori casa: la tradizione del Natale “made in Japan”
La cena della vigilia o quella del 25 dicembre sono momenti speciali per molte coppie giapponesi. Prenotare un tavolo in un ristorante o bistrot dall’atmosfera raccolta è quasi d’obbligo. Qui si gustano piatti caldi tipici dell’inverno: primo fra tutti il ramen, servito con brodo caldo, uova sode e chashu – la pancetta brasata che non manca mai. Molto gettonato anche l’oden, uno stufato a base di verdure, uova e polpette di pesce cotto lentamente in una zuppa leggera.
Curioso è il boom annuale di prenotazioni nelle catene di fast food per il pollo fritto: una consuetudine nata negli anni Settanta grazie a campagne pubblicitarie ben riuscite. “Da bambini mangiavamo il fried chicken la sera del 24 dicembre. Ora continuo a farlo con i miei amici,” spiega Daiki, trentenne impiegato di Osaka.
La torta simbolo: panna montata e fragole
Il dolce per eccellenza del Natale giapponese è la torta alle fragole con panna montata, conosciuta come Christmas Cake. Bancarelle e pasticcerie la mettono in mostra fin dal mattino della vigilia: una soffice base di pan di Spagna ricoperta da panna bianca e file ordinate di fragole fresche. Le vendite raggiungono il picco tra le 17 e le 21 del 24 dicembre.
“È il momento clou della stagione,” racconta la signora Suzuki della pasticceria “Shirokuma” a Shinjuku. “Molti clienti arrivano direttamente dal lavoro. Alcuni prendono torte piccole per due persone; altri scelgono quelle più grandi da dividere con amici o colleghi”.
Questa torta non ha significati religiosi ma simboleggia purezza e prosperità per l’anno nuovo nel sentire comune.
Una festa tutta per giovani e innamorati
In Giappone il 25 dicembre non è un giorno festivo ufficiale: scuole aperte e uffici al lavoro come sempre. Solo la sera i giovani si danno appuntamento per cene romantiche nei ristoranti illuminati da candele o per brevi gite nelle località termali fuori città.
Un sondaggio pubblicato da Nikkei Asia a fine novembre mostra come oltre il 60% dei giovanissimi tra i 18 e i 35 anni associ il Natale più all’amore che alla famiglia. “Per me è l’occasione perfetta per dichiararsi o festeggiare insieme,” confida Ayumi, venticinquenne di Yokohama.
Regali? Piccoli gesti più che tradizione
A differenza dell’Occidente, lo scambio dei regali di Natale non è molto diffuso tra i bambini giapponesi. Piuttosto si regalano piccoli pensieri tra innamorati: peluche, biscotti fatti in casa o accessori in edizione limitata.
“Niente Babbo Natale per i più piccoli,” sottolinea la professoressa Hiroko Takahashi dell’Università di Kyoto. “Il valore sta nella compagnia più che nel dono”.
Così il Natale in Giappone resta una giornata fatta di luci soffuse, sorrisi discreti e piccoli gesti condivisi tra modernità urbana e calore dei ristoranti nei quartieri della grande città nipponica. Una festa senza radici religiose profonde ma capace ogni anno di creare nuove abitudini tra giovani e famiglie delle metropoli giapponesi.