Bari, 6 dicembre 2025 – Da Puglia a Piemonte, l’Italia si prepara a un dicembre carico di festival, installazioni e videomapping che promettono di trasformare piazze, monumenti e intere città in veri e propri palcoscenici luminosi. Dal tramonto fino a tarda notte, i centri urbani diventano luoghi d’incontro per residenti e turisti, attratti da nuove forme di arte digitale e da proposte culturali pensate per il periodo natalizio. È una tendenza che cresce anno dopo anno, spinta dal desiderio di vivere gli spazi pubblici anche durante l’inverno, con un occhio all’innovazione e all’effetto visivo.
Videomapping e installazioni digitali accendono il Sud
In Puglia, tra Bari, Lecce e Taranto, si susseguono eventi che puntano sull’arte digitale e sull’interazione con il pubblico. Nel capoluogo regionale, dal 7 al 23 dicembre, piazza del Ferrarese ospita Light City Bari, una rassegna che mixa videomapping architettonico e installazioni immersive: la facciata della storica sala Murat si trasforma ogni sera grazie a proiezioni ispirate ai simboli della città. “È un modo diverso di raccontare la nostra identità”, ha detto l’assessora alla Cultura, Ines Pierucci, durante la presentazione. Gli organizzatori aspettano oltre 150mila visitatori in tre settimane.
A Lecce le luci artistiche si spostano in piazza Sant’Oronzo, cuore barocco del Salento. Qui il festival “Luci d’Arte” affida agli studenti dell’Accademia delle Belle Arti la creazione di immagini e giochi di luce che animano palazzi storici e portici. Secondo il direttore artistico Davide Calò, “la partecipazione delle scuole rafforza il legame tra territorio e innovazione”. Più a sud, a Taranto, l’ex convento di San Domenico ospita invece un’installazione sonora: voci registrate dai cittadini compongono una sorta di sinfonia urbana che trasforma lo spazio in una stanza degli echi.
Da Milano a Torino il Nord scommette sulle luci
Spostandosi al Nord, il Piemonte conferma il suo ruolo da apripista con la ventiseiesima edizione di Luci d’Artista a Torino. L’inaugurazione è stata già alla fine di ottobre ma nelle settimane dell’Avvento arrivano sempre più visitatori. Quest’anno ci sono 25 opere sparse tra centro e periferia: dalla Mole Antonelliana alle piazze di Barriera di Milano. Sono lavori firmati da artisti italiani e internazionali. “Abbiamo voluto coinvolgere anche le circoscrizioni più lontane dal centro – ha spiegato Francesca Leon, assessora alla Cultura – così tutta la città si sente parte dell’evento”. I dati ufficiali parlano di circa 1 milione di presenze nel 2024; quest’anno la stima è leggermente più alta.
Milano punta invece su uno spettacolo multimediale con Il Bosco Incantato ai Giardini Montanelli. Dal 1 al 30 dicembre fasci colorati disegnano sentieri notturni tra gli alberi. Non mancano laboratori per bambini e performance dal vivo nei fine settimana. La novità? Una collaborazione con lo IED – Istituto Europeo di Design: giovani creativi hanno progettato sculture luminose a basso consumo energetico. “La sostenibilità è centrale”, ha ammesso Alessandro Reggioli, uno degli ideatori, “ma quello che conta davvero è coinvolgere le persone”.
La luce come rito collettivo
Il filo che lega questi eventi è la voglia di ritrovarsi negli spazi della città: spesso fa freddo ma c’è una nuova socialità nell’aria. A Firenze sono partiti ieri i primi test delle proiezioni natalizie su Ponte Vecchio; mentre a Bologna sabato 8 dicembre in piazza Maggiore verrà accesa una grande installazione ispirata alle lanterne cinesi. Secondo i dati del Centro Studi Touring Club nel 2024 le manifestazioni luminose hanno portato nei centri storici italiani quasi 12 milioni di visitatori, con un aumento del 9% rispetto all’anno precedente.
Ma non sono solo numeri: dietro ogni festival c’è il lavoro silenzioso di tecnici, artisti e volontari spesso nascosti dietro le quinte. “Dobbiamo ringraziare i tanti giovani che ogni giorno montano impianti tra fili elettrici e nevicate improvvise”, ha ricordato Marco Pessina, responsabile degli eventi milanesi. Solo quando le luci si accendono – intorno alle 18 o poco dopo – la città cambia volto: nasce quella sospensione magica tra arte e festa che continua ad attirare pubblico da tutta Italia.
La stagione delle luci entra così nel vivo. E per molti resta un modo diverso di vivere la città in inverno: non solo shopping o mercatini ma esperienze visive che lasciano un segno nella memoria collettiva.