Roma, 7 dicembre 2025 – Le vendite al dettaglio in Italia raccontano, dai dati appena pubblicati da Istat, un quadro preciso delle scelte di spesa degli italiani nell’ultimo anno. La top ten dei prodotti più venduti mostra una realtà fatta di abitudini consolidate ma anche qualche sorpresa, con conferme dai supermercati e qualche novità che emerge nei negozi di quartiere.
La classifica dei prodotti più venduti secondo Istat
Al vertice c’è ancora il pane fresco, seguito a ruota dal latte: due alimenti che i commercianti descrivono come “presenze fisse nelle borse della spesa degli italiani”. Poco più sotto troviamo il caffè e la pasta, veri pilastri della nostra dieta quotidiana. Da Milano a Palermo, passando per Roma e Torino, la domanda per questi prodotti di base resta solida, nonostante le oscillazioni dell’economia. “Il caffè è una piccola certezza ogni mattina,” confida Marco, commesso in un market di Trastevere.
Istat segnala poi la presenza della frutta fresca, seguita da vicino da carni avicole e ortaggi di stagione. I dettaglianti raccontano di un ritorno alla spesa tradizionale nei mercati rionali. “Chi entra qui cerca prodotti del territorio,” spiega Lucia, che ogni giorno allestisce il suo banco tra Piazza Vittorio e Via Merulana. “Le mele quest’anno sono andate davvero forte.”
Al settimo posto si piazzano i prodotti per la pulizia della casa, che crescono rispetto agli anni scorsi, probabilmente per effetto delle abitudini nate durante la pandemia e rimaste nel tempo. A seguire troviamo le bevande analcoliche, come succhi e acqua minerale. A chiudere la classifica ci sono i formaggi freschi e una novità rispetto all’anno scorso: il pesce confezionato, che ha sorpreso molti analisti. “Abbiamo visto tanti giovani scegliere confezioni pronte,” racconta Paolo, titolare di un supermercato nel quartiere San Lorenzo.
Differenze territoriali e tendenze in evoluzione
La top ten resta sostanzialmente stabile ma presenta alcune differenze a seconda delle zone del Paese. Al Nord cresce la domanda di prodotti da forno integrali, mentre al Sud si conferma la preferenza per frutta e verdura locali e per l’olio extravergine d’oliva – quest’ultimo poco lontano dalla top ten. Nel Centro Italia si nota un leggero aumento nelle vendite di alimenti biologici e alternative vegetali, trend attribuito dagli esperti Istat ai nuovi stili di vita delle città.
Il rapporto pubblicato ieri mattina indica che la spesa totale degli italiani nei negozi al dettaglio ha superato i 117 miliardi di euro nell’ultimo anno. I supermercati pesano per oltre il 70% del mercato, ma i piccoli negozi resistono: soprattutto nelle città medie e nei paesi sotto i 20 mila abitanti sono ancora punti fermi nella vita quotidiana.
La voce degli esercenti e le prospettive per il 2026
“Stiamo notando una maggiore attenzione alle etichette e alla provenienza dei prodotti,” spiega Federica Romano, direttrice del consorzio dettaglianti a Bologna. “I clienti arrivano più informati e vogliono sapere tutto su ciò che comprano.” Nei primi mesi del 2025 si registra anche una lieve riduzione degli acquisti fatti d’impulso, sostituiti da una spesa più programmata. Un fenomeno già emerso lo scorso anno che gli esperti vedono consolidarsi nel prossimo futuro.
Le cause principali? L’aumento dei prezzi (+4% su base annua secondo le ultime rilevazioni) e l’inflazione che preoccupa sempre più famiglie. Questo spinge molti a rivedere le priorità: “Scegliamo l’essenziale ed evitiamo gli sprechi,” racconta Chiara, madre di tre figli a Centocelle.
Un anno tra tradizione e cambiamento
In breve – senza voler semplificare troppo –, la top ten delle vendite al dettaglio secondo Istat disegna l’immagine di un Paese legato alle sue radici gastronomiche ma aperto anche a nuovi modi di consumare. Il 2026 si prepara a portare qualche cambiamento nelle abitudini degli italiani, anche se – almeno per ora – pane e latte restano i protagonisti incontrastati sulle nostre tavole.