Mps e Lovaglio: Accordo per l’Uscita di Nagel e Vinci con 10 Milioni a Ex Vertici Mediobanca

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6 Dicembre 2025

Milano, 6 dicembre 2025 – Il consiglio di amministrazione di Mediobanca ha confermato con forza la “piena fiducia” nei vertici attuali durante la riunione straordinaria svolta nella storica sede di piazzetta Cuccia, cuore pulsante della finanza milanese, questa mattina. Nel contempo, è stato approvato un compenso complessivo di dieci milioni di euro destinato agli ex amministratori che hanno guidato la banca fino all’assemblea dello scorso ottobre. Una scelta che arriva in un momento delicato, mentre si discute ancora dell’impatto della nuova governance e delle strategie future.

Premio agli ex amministratori e via libera ai nuovi vertici

Al termine della riunione – durata quasi tre ore con una breve pausa intorno alle 13.30 – il cda di Mediobanca ha deciso, “in linea con il piano di incentivazione a lungo termine”, un premio in denaro che supera i dieci milioni. La cifra sarà distribuita tra gli ex membri del board, inclusi l’ex amministratore delegato Alberto Nagel e l’ex presidente Renato Pagliaro, che hanno lasciato dopo oltre dieci anni al timone.

Fonti vicine alla banca spiegano che la decisione si fonda su “risultati ottenuti negli anni passati e obiettivi raggiunti”. Tuttavia, non tutti sono d’accordo: nei corridoi milanesi tra soci e investitori istituzionali si sentono opinioni diverse. C’è chi dice che “i numeri parlano chiaro”, mentre altri sottolineano come “il tema dei compensi agli ex manager torni d’attualità”, soprattutto in un periodo in cui il settore bancario punta a tenere sotto controllo i costi.

Mediobanca attraversa una fase di transizione

Il cambio al vertice avvenuto nell’assemblea dello scorso ottobre ha rappresentato una svolta importante per l’istituto. A guidare la banca resta l’amministratore delegato Francesco Saverio Vinci, visto da molti come “l’uomo della continuità”. Nel cda sono entrate nuove figure vicine agli azionisti storici e al partner francese Bolloré. Lo stesso Vinci ha definito questo passaggio “una tappa naturale dopo anni positivi”. Ma il nuovo assetto e le ultime mosse finanziarie del gruppo hanno riacceso il dibattito sulle strategie da seguire a medio termine.

La banca è oggi tra le prime cinque per capitalizzazione a Piazza Affari e conserva una posizione solida sul mercato italiano ed europeo. Negli ultimi tre anni margine d’interesse e raccolta sono cresciuti costantemente: nel bilancio chiuso a settembre l’utile netto supera i 950 milioni di euro, in rialzo rispetto ai 906 milioni dell’anno precedente. Per Vinci, questi numeri rappresentano “la migliore risposta alle sfide del settore”.

Il nodo delle retribuzioni e le voci dei soci

Il tema dei compensi ai manager bancari continua a far discutere in tutta Italia. Secondo dati Mediobanca Research pubblicati a novembre, la paga media degli amministratori delegati nel settore bancario supera i 2 milioni di euro all’anno, ma i premi legati ai piani pluriennali alimentano dubbi tra associazioni dei consumatori e piccoli azionisti.

“Il premio agli ex amministratori? Una scelta conforme alle regole interne, ma che richiede chiarezza e trasparenza per tutti i soci”, ha detto ieri pomeriggio un rappresentante del Comitato dei piccoli azionisti fuori dalla sede in via Filodrammatici. Intanto, tra i principali fondi istituzionali azionisti c’è prudenza: “Per noi conta soprattutto la stabilità della banca e la crescita del valore nel tempo”, ha spiegato un gestore londinese presente a Milano.

Lo sguardo al futuro: governance sotto esame

Guardando avanti, gli analisti avvertono che Mediobanca dovrà muoversi tra tassi in rialzo e una concorrenza europea sempre più agguerrita. Solo allora si potrà capire davvero quale sarà l’effetto delle nuove scelte sulla governance e sui piani di remunerazione. Vinci ha ribadito che “la priorità resta creare valore per tutti gli azionisti”. Ma come ricorda un ex dirigente ora pensionato: “Le stagioni cambiano, ma la reputazione resta”.

Nel frattempo il titolo Mediobanca ha chiuso oggi a 11,65 euro in Borsa, dopo oscillazioni tra 11,58 e 11,72 euro: dati considerati dagli operatori “allineati al mercato”. Il dibattito interno però è lontano dal chiudersi: se il cda abbia trovato il giusto equilibrio tra riconoscimenti economici e aspettative degli investitori lo dirà solo il tempo.

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