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28 Dicembre 2025

Milano, 28 dicembre 2025 – Sono più di cento opere da tutto il mondo quelle che si potranno vedere a Milano nell’autunno del 2026. Una mostra che vuole mettere in discussione i confini dell’arte contemporanea e aprire nuove strade al dialogo tra culture diverse. La notizia è stata data stamattina, poco dopo le 10, in una conferenza stampa a Palazzo Reale, tra un via vai di operatori culturali, giornalisti e semplici curiosi. “Sarà un viaggio visivo che racconta la pluralità del mondo di oggi”, ha detto con entusiasmo Marco Turchetti, assessore alla Cultura del Comune di Milano, lasciando intravedere la portata dell’evento.

Milano diventa il cuore di un progetto mondiale

L’iniziativa è frutto della collaborazione tra il Comune di Milano e la Fondazione Musei Civici, con il coinvolgimento delle più importanti istituzioni museali europee e nordamericane. Le opere – ha spiegato Turchetti – arriveranno dal MoMA di New York, dalla Tate Modern di Londra, dal Centre Pompidou di Parigi e dalla Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma. “Ci saranno dipinti, installazioni, fotografie e videoarte – una selezione pensata attorno ai temi dell’identità e della migrazione, della memoria collettiva e delle nuove tecnologie”, ha aggiunto l’assessore, anticipando che il titolo della mostra sarà svelato nelle prossime settimane.

L’inaugurazione dovrebbe tenersi tra fine settembre e i primi giorni di ottobre 2026. “Stiamo definendo gli ultimi dettagli organizzativi. Vogliamo accogliere non solo appassionati ed esperti d’arte, ma anche scuole, famiglie e turisti”, ha commentato Giorgia Ronchi, direttrice della Fondazione Musei Civici. I principali spazi espositivi saranno Palazzo Reale e il vicino PAC, ma non si escludono eventi anche in altri quartieri della città.

Una vetrina internazionale con sguardo giovane

Al centro del progetto ci saranno almeno quindici artisti “under 40”, insieme a nomi già affermati sulla scena internazionale. “Non vogliamo una mostra celebrativa – ha sottolineato Ronchi – ma un laboratorio aperto al confronto”. Le opere copriranno vari linguaggi: dalla pittura all’arte digitale, con particolare attenzione alle forme ibride. Tra gli artisti già confermati ci sono la messicana Sofía Rosales, l’iraniano Kian Mehrabi e l’italiana Giulia Boffa.

La mostra intende anche mettere in luce le contaminazioni tra discipline diverse: sono previsti workshop con designer, incontri tra artisti e urbanisti, laboratori per i più giovani. “L’idea è avvicinare mondi che spesso non si parlano”, ha detto Turchetti rispondendo sulle iniziative collaterali. Il percorso espositivo sarà organizzato in sei sezioni tematiche, ciascuna curata da un team internazionale.

Dietro il progetto: sostegno e aspettative

Il progetto può contare anche sul sostegno di sponsor privati e partner istituzionali. Fonti del Comune hanno confermato la partecipazione del Ministero della Cultura italiano e della Commissione Europea, anche se i dettagli sui fondi verranno resi noti solo dopo l’approvazione del bilancio 2026. “Investire nella cultura e nell’internazionalizzazione vuol dire creare valore per la città”, ha sottolineato Turchetti.

Si prevede che la mostra attirerà più di 200mila visitatori nei tre mesi di apertura. Al netto dei numeri – ancora prudenziali – gli operatori locali considerano strategico l’impatto sul turismo: “L’autunno a Milano rischia spesso di passare in secondo piano rispetto alla moda o al design”, ha osservato il presidente di Confcommercio Milano, Carlo Uggè. “Questa mostra potrebbe cambiare gli equilibri stagionali”.

Il pubblico aspetta: curiosità alle stelle

Ora cresce l’attesa per conoscere l’elenco completo delle opere e degli artisti che arriveranno nel capoluogo lombardo. Dalla Fondazione filtrano pochi dettagli: alcune installazioni saranno site specific; altre proverranno da collezioni private mai viste prima in Italia. “Non vogliamo togliere la sorpresa”, confida una curatrice che lavora al progetto dall’estate scorsa.

I biglietti dovrebbero avere prezzi «accessibili», con sconti per studenti e over 65. La prevendita partirà probabilmente già dalla prossima primavera, anche attraverso una piattaforma dedicata sul sito ufficiale del Comune.

Nel frattempo in piazza Duomo qualcuno si informa già sulle date precise; altri sognano già di scoprire cosa si cela dietro quelle cento opere: nuovi orizzonti per l’arte globale sono all’orizzonte.

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