Le piante simbolo del Natale: significato di agrifoglio, abete e colori delle feste

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23 Dicembre 2025

Roma, 23 dicembre 2025 – Nel periodo che anticipa il Natale, in ogni angolo della città spuntano alberi addobbati, ghirlande verdi e luci dorate. Sono simboli antichi, che affondano le radici in tradizioni millenarie e in un rapporto stretto tra uomo e natura. Ma cosa rappresentano davvero questi colori e simboli delle feste? Perché li ritroviamo praticamente invariati da secoli, intrecciati tra riti religiosi e consuetudini popolari?

Il verde dell’abete, tra vita e rinascita

La scelta dell’abete sempreverde come protagonista del Natale non è un caso. Prima ancora del diffondersi del Cristianesimo, diverse popolazioni del Nord Europa vedevano nel verde un segno di vita che resisteva al gelo dell’inverno. “Nelle case di Celti e Germani l’albero richiamava le forze vitali della natura,” racconta la storica Emanuela Bellini dell’Università di Padova. Anche gli antichi Romani intrecciavano rami di alloro e pino durante i Saturnali – le feste di fine dicembre – per chiedere prosperità. Oggi quella speranza di rinascita si traduce nell’albero di Natale, presenza familiare ovunque, da Trastevere a Piazza Navona, spesso già decorato nelle prime settimane di dicembre.

Il rosso tra fuoco, protezione e passione

Accanto al verde domina il rosso. Lo vediamo nelle bacche dell’agrifoglio sui davanzali, nelle candele delle chiese e nei nastri che avvolgono regali e centrotavola. Un colore che evoca il calore del fuoco, fondamentale nei freddi inverni, ma anche una funzione protettiva: “Il rosso ha sempre avuto il potere di tenere lontano il male,” spiega Don Luigi Bonanni, parroco a Monteverde. Nel Medioevo si usava appendere mele rosse agli alberi per portare fortuna. Solo più tardi, grazie all’influsso commerciale americano, il rosso è diventato anche il colore del costume di Babbo Natale, fissando così un’immagine precisa nella mente di tutti.

L’oro e la luce: segni di speranza

Durante le sere d’inverno – sia a Roma che nei piccoli borghi della campagna laziale – si accendono le luci dorate su strade e facciate. L’oro da sempre rappresenta la luce del sole che torna dopo la notte più lunga dell’anno. “Candele e luci simboleggiano attesa e speranza,” spiega l’antropologa Francesca Pierini, “non solo per i cristiani ma anche nelle antiche feste pagane.” Tra i doni dei Magi c’è proprio l’oro: simbolo di regalità e promessa di un futuro migliore. Non stupisce quindi trovare dettagli dorati nei presepi napoletani, tra le offerte dei pastori o nelle vesti dei personaggi principali.

Blu, bianco e altre sfumature: il linguaggio dei colori

Non mancano poi il bianco, segno di purezza – pensiamo alla neve sulle cartoline o alle tovaglie delle tavole natalizie – e il blu, che richiama la notte in cui secondo la tradizione nacque Gesù. Ogni colore porta con sé strati di significati accumulati nel tempo: “Il blu rappresenta non solo il cielo notturno ma era anche riservato ai mantelli delle figure sacre,” spiega Marta Gori, docente di storia dell’arte. Nel centro storico si possono ancora vedere dettagli azzurri su paramenti o statue della Madonna.

I simboli naturali: agrifoglio, vischio e stelle

Oltre all’albero ci sono tanti altri simboli naturali legati al Natale: l’agrifoglio con foglie appuntite e bacche rosse è un segno di protezione e fertilità; il vischio appeso alle porte porta fortuna; le stelle ricordano la cometa che secondo il Vangelo guidò i Magi. Molti li scelgono senza pensarci troppo, per abitudine o semplicemente perché “fa Natale”, confida Maria Rosaria, fiorista a Testaccio. Ma ognuno racconta storie antiche dove fede e superstizione si intrecciano.

Tra modernità e radici antiche

Oggi le mode cambiano ogni anno – oro rosa o decorazioni minimaliste vanno per la maggiore – ma questi simboli restano fissi nel tempo. La loro forza sembra resistere alle tendenze del momento: come raccontano i venditori nei mercatini sotto Castel Sant’Angelo, continuano a offrire conforto e senso di appartenenza. Forse è proprio questa continuità a rendere il Natale così sentito: “Non sono solo addobbi,” conclude Pierini, “ma pezzi di memoria collettiva che ci legano agli antenati e ci aiutano ad affrontare l’inverno.”

Dietro i colori e i simboli delle feste si nasconde dunque un mondo antico fatto di significati naturali, speranza e riti che ancora oggi scandiscono i giorni più corti dell’anno.

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