Le Marche tra cibo e vino: chef stellati, distretto bio ed eventi enogastronomici tutto l’anno

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30 Dicembre 2025

Verona, 30 dicembre 2025 – In Veneto, tra filari e sapori di una volta, si snoda un percorso che dura tutto l’anno e che richiama appassionati di buona tavola e tradizione. Un vero e proprio viaggio enogastronomico, fatto di eventi, cucina e cantine che dialogano tra loro. Da gennaio a dicembre, la provincia veronese – con i suoi borghi, ristoranti e aziende vinicole – propone un fitto calendario. Protagonisti sono chef locali, produttori e consorzi. Lo scopo? Raccontare il territorio attraverso piatti e bicchieri, seguendo il ritmo delle stagioni.

Fiere, sagre e rassegne: un anno di eccellenze

Ogni mese ha la sua tradizione. A febbraio, per esempio, a Bardolino si tengono le prime manifestazioni dedicate ai vini rossi locali (la rassegna è nei weekend centrali, organizzata dalla Pro Loco). In primavera, la Valpolicella si anima con “La Festa della Ciliegia a Marano, da fine maggio”, spiega Roberto Bertuzzi, presidente del consorzio. “È un’occasione per riscoprire sapori quasi dimenticati e ammirare i frutteti in fiore”. A luglio si accende la Fiera del Vino di Soave: ogni sera nei cortili del centro storico si degustano i bianchi della denominazione insieme ai formaggi della Lessinia.

Non mancano poi eventi più raccolti, spesso riservati a piccoli gruppi. Sono le “serate in vigna”, tra San Pietro in Cariano e Negrar: cene a lume di candela tra i filari con menù stagionali e abbinamenti guidati dai produttori. Si parte verso le 19:30 e si va avanti fino a notte fonda, tra storie raccontate e bicchieri alzati al cielo.

Cucina veronese: piatti tradizionali e nuove idee

Il viaggio non si limita al vino. “Il nostro menu cambia ogni tre settimane”, racconta Stefania Magrini, chef dell’Osteria La Fontanina nel cuore di Verona. Polenta brustolà, risotto all’Amarone, bollito con pearà: piatti che scandiscono le stagioni. “Cerchiamo sempre di lavorare con i fornitori del territorio. Il vino? Serve non solo per accompagnare ma anche per cucinare: l’Amarone finisce nel sugo, il Lugana nel brodo di pesce”.

Nei borghi dell’est veronese piccoli locali propongono varianti originali: ravioli ripieni di Monte Veronese, risotto all’ortica o all’Asparago di Mambrotta in primavera; frittelle di zucca in autunno. Una tendenza che negli ultimi anni è cresciuta – come conferma il rapporto annuale della Camera di Commercio – con giovani cuochi che riportano in tavola erbe spontanee e cereali antichi accanto ai grandi classici.

Cantine aperte e degustazioni da non perdere

Le tappe dell’anno sono segnate anche dalle iniziative delle cantine. Il calendario regionale di “Cantine Aperte” – consultabile sul sito del Movimento Turismo del Vino Veneto – prevede aperture straordinarie da aprile a novembre. “Durante le visite facciamo una passeggiata tra le botti”, spiega Paolo Zanolli dell’azienda Le Vigne, “poi si assaggiano le annate migliori in verticale. Momenti preziosi per raccontare la nostra storia”.

Le degustazioni sono nel weekend: sabato pomeriggio o domenica mattina (il biglietto costa dai 10 ai 15 euro), spesso bisogna prenotare. In estate gli eventi si moltiplicano all’aperto: picnic tra i filari a Monteforte d’Alpone o laboratori sul vino naturale a Cavaion Veronese. Il pubblico? Giovane ma non solo. “Vengono tante famiglie dalla Lombardia e dal Trentino”, sottolinea Zanolli.

Territorio da vivere: mercatini, botteghe e agriturismi

Oltre agli appuntamenti principali ci sono tante piccole tappe che completano il viaggio enogastronomico: botteghe storiche di salumi e formaggi come la celebre “Bottega Bertani” in via Leoni; mercatini agricoli come quello del sabato mattina in Piazza Isolo; agriturismi che aprono le stalle ai visitatori. Nei weekend invernali i caminetti accesi diventano rifugio per chi arriva da fuori città.

“È un modo per scoprire la nostra terra senza correre”, confessa Enrico Zorzi, titolare di un bed & breakfast vicino a Villafranca. “Il contatto diretto con chi produce fa davvero la differenza”. Ma soprattutto, dicono gli operatori turistici locali, è l’autenticità a conquistare chi arriva: niente effetti speciali, solo cura dei dettagli.

Un anno fra sapori e incontri: perché Verona è una scelta vincente

Chi decide di esplorare Verona attraverso il cibo ha davanti un calendario distribuito su dodici mesi. Dalla raccolta delle olive in autunno alle prime fragole primaverili di Povegliano; dalla vendemmia settembrina alle rassegne sul pesce d’acqua dolce del lago di Garda. Eventi grandi o piccoli – nessuno uguale all’altro – compongono un mosaico invitante.

In fondo “è la gente il vero ingrediente segreto”, chiude Magrini mentre sistema i bicchieri prima del servizio serale. Ed è proprio nell’incontro tra tradizione e quotidianità — stagione dopo stagione — che questo viaggio enogastronomico trova davvero senso.

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