Le Marche: guida completa al gusto tra chef stellati, vini pregiati e distretto biologico

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30 Dicembre 2025

Roma, 30 dicembre 2025 – Un viaggio tra eventi, cucina e cantine attraversa l’Italia tutto l’anno, un invito a scoprire i territori attraverso cibo, vino e tradizioni locali. Da gennaio a dicembre, ogni regione si racconta con iniziative che uniscono sapori e cultura, in un percorso fatto di tappe, mercati, festival e piccoli borghi animati da chef e produttori.

Un calendario che guida viaggiatori e curiosi

Dalla Festa del Radicchio Rosso di Treviso, che a gennaio riempie le piazze venete di profumi unici, alle anteprime di Vinitaly a Verona in aprile: sono decine le occasioni per entrare nel cuore della vita agricola e dei prodotti locali. Le date seguono spesso il ritmo delle stagioni – la raccolta delle olive in Umbria a novembre, la vendemmia nel Chianti tra fine settembre e ottobre – ma non mancano appuntamenti fissi come Cibus a Parma, la fiera internazionale dell’agroalimentare che richiama operatori da tutto il mondo.

“Il territorio si riscopre ogni anno con queste esperienze – spiega Paolo Calamai, presidente della Strada del Vino Nobile di Montepulciano – chi partecipa non è solo spettatore ma protagonista. Entra nelle aziende, parla con i produttori, capisce cosa c’è dietro ogni bottiglia o formaggio.” Basta varcare la soglia di una piccola cantina per cogliere quanto questa storia si costruisca anche sui dettagli: la temperatura in botte, il profumo dell’uva appena pigiata, la pazienza nei gesti dei vignaioli.

Sapori autentici tra ristoranti, osterie e mercati

Chi sceglie un viaggio enogastronomico spesso non segue strade dritte. A Bologna, per esempio, la notte bianca della mortadella a maggio trasforma i portici in un laboratorio di assaggi: affettati dal vivo, sandwich e showcooking. Più a sud, in Puglia, le sagre dell’olio nuovo animano masserie tra Ostuni e Martina Franca già da ottobre con bruschette e canti.

Non sono solo grandi chef o ristoranti stellati a muovere il turismo del gusto. In molti paesi la domenica è sinonimo di mercato contadino. Qui si trovano prodotti freschi: il pane di Altamura appena sfornato, il pecorino delle Crete Senesi avvolto nella carta oleata, i carciofi romaneschi venduti direttamente dai coltivatori. “Non è una questione di prezzo – racconta Laura, cuoca in una trattoria alle porte di Torino – la gente cerca quello che riconosce come vero, semplice, genuino.”

Esperienze tra vigneti e antiche cantine

Le cantine aprono sempre più spesso le porte ai visitatori. Da maggio a ottobre sono numerose le iniziative per scoprire il vino: visite guidate nei vigneti all’alba, pranzi conviviali sotto i filari, degustazioni con piccoli produttori poco conosciuti fuori dalla zona. L’appuntamento più atteso resta Cantine Aperte, solitamente nell’ultimo fine settimana di maggio: qui si assaggiano le nuove annate e si ascoltano storie tramandate da generazioni.

Ma non è solo Toscana e Piemonte. La rinascita del vino siciliano ha spinto diversi operatori a organizzare tour sull’Etna, con tappe tra Baglio di Pianetto e Milo. In Franciacorta molte aziende affiancano ai calici visite nei vigneti sperimentali o laboratori sulla produzione dello spumante metodo classico. “Chi arriva qui spesso resta sorpreso dai cambiamenti degli ultimi anni – spiega Marta Gatti, responsabile accoglienza per una cantina vicino Erbusco – c’è molta voglia di capire davvero cosa si beve.”

Tradizioni locali che non si arrendono

Accanto agli eventi più noti restano vivi appuntamenti minori ma molto radicati: la Sagra delle Sagre in Garfagnana ogni agosto raccoglie ricette tramandate da generazioni; a maggio nelle Langhe va in scena la Mangialonga, camminata tra i filari con soste dedicate ai piatti tipici.

E poi ci sono le cucine di casa. In Trentino diversi agriturismi offrono agli ospiti la possibilità di partecipare alla preparazione dei canederli o alla raccolta delle erbe spontanee. A Pantelleria si entra nei dammusi per scoprire come nasce il passito.

L’Italia raccontata attraverso il gusto

Non esiste una sola stagione né una meta unica: il vero viaggio enogastronomico si costruisce passo dopo passo lasciando spazio all’incontro e alla curiosità. Ogni regione offre calendari aggiornati (consultabili sui siti delle Strade del Vino o dei Consorzi turistici locali), ma l’esperienza più vera nasce spesso da una deviazione improvvisa: un assaggio inatteso all’ombra di un portico o una chiacchierata con un oste anziano. Così l’Italia – tra eventi, cucina e cantine – continua a raccontarsi ogni giorno dell’anno.

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