La Scarabattola dei Fratelli Scuotto: Da Napoli al Palazzo Reale di Madrid con Regina e Pastori

Esplora Giappone

8 Dicembre 2025

Napoli, 8 dicembre 2025 – I fratelli Scuotto, ormai una presenza fissa nel panorama artistico cittadino con il loro laboratorio ‘La Scarabattola’, si sono aggiudicati un nuovo incarico importante: realizzare un presepe monumentale per la chiesa di Santa Maria La Nova, proprio nel cuore del centro storico. L’annuncio è arrivato ieri pomeriggio, durante una breve cerimonia nella loro bottega di via dei Tribunali, tra il brusio dei clienti e l’inconfondibile odore di legno e colla. Fuori, la pioggia picchiettava sui sampietrini.

Un incarico che conferma la tradizione partenopea

A affidare il progetto agli Scuotto è stata la Curia di Napoli. Il lavoro prevede un presepe tutto scolpito a mano, con figure in terracotta dipinte secondo le tecniche artigianali napoletane. Si parla di almeno sei mesi di lavoro e una consegna prevista prima dell’estate 2026. “Ci hanno chiesto qualcosa di speciale, che racconti Napoli com’è oggi ma anche come ce la ricordiamo da bambini”, ha spiegato Emanuele Scuotto, uno dei fratelli. “Stiamo facendo bozze che uniscono sacro e vita quotidiana, proprio come vuole la tradizione”.

Nel laboratorio le mani dei fratelli scorrono veloci sulle statuine ancora da rifinire. Ci si può soffermare su piccoli dettagli: un pizzaiolo con la pala ancora coperta di farina, una donna carica di borse della spesa. “Non è solo artigianato – ha detto don Francesco Pica, parroco di Santa Maria La Nova – è un modo per leggere Napoli attraverso gli occhi degli Scuotto”.

Il laboratorio nel cuore pulsante della città

Nato più di vent’anni fa, ‘La Scarabattola’ è diventato un punto fermo per collezionisti e turisti curiosi. Si trova al civico 50 di via dei Tribunali, tra panni stesi e motorini parcheggiati in doppia fila. Ogni giorno decine di persone si fermano a guardare gli artisti all’opera: qualcuno scatta foto ai pastori finiti, altri chiedono informazioni per nuove commissioni.

Le creazioni degli Scuotto hanno raggiunto anche collezioni private in giro per il mondo, da New York a Parigi, e diversi loro presepi sono stati esposti al Museo Nazionale di San Martino. “Questa bottega non è solo un posto fisico”, ha spiegato a bassa voce Giuseppe Scuotto, “è uno spazio dove proviamo sempre a raccontare le contraddizioni e la bellezza di Napoli”.

Un presepe che parla del presente

L’incarico arriva in un momento in cui cresce l’interesse per il presepe napoletano come forma d’arte contemporanea. Le figure – pastori, venditori, musicisti – raccontano i cambiamenti sociali. Non è raro che accanto al classico bue e asinello spunti qualche riferimento alla realtà attuale. “Forse vedrete qualche dettaglio insolito”, ha anticipato ridendo Raffaele Scuotto, il terzo fratello.

La scelta di Santa Maria La Nova non è casuale. La chiesa, famosa per il chiostro rinascimentale e le leggende sulla tomba di Vlad l’Impalatore (il vero Dracula), ogni anno richiama migliaia di visitatori. Con questa iniziativa, la Curia vuole valorizzare non solo l’edificio sacro ma anche l’artigianato della città.

Una comunità che si rispecchia nelle loro mani

Durante la presentazione ufficiale alcuni abitanti del quartiere si sono fermati incuriositi davanti alla bottega. “Li conosco da quando erano ragazzi – racconta Carmela, che abita nello stesso palazzo degli Scuotto – ogni anno fanno qualcosa che ci sorprende”. E c’è chi spera che questo nuovo presepe attiri anche tanti giovani artisti del rione.

I fratelli non nascondono né l’emozione né il senso della responsabilità. “Un incarico così ti mette davanti a quello che sei davvero: prima di tutto un artigiano. Ma anche uno che ha Napoli nelle mani e negli occhi”, confida Emanuele a mezza voce. Nei prossimi giorni partiranno le prime fasi: scelta delle argille, stoffe per i costumi, raccolta delle storie del quartiere da trasformare in spunti narrativi.

Tra tradizione e modernità senza inutili fronzoli

Per Napoli – ancora una volta – il presepe non è solo simbolo religioso ma racconto sociale. Nei prossimi mesi sarà possibile visitare la bottega su appuntamento: cresce l’attesa per vedere come gli Scuotto affronteranno questa sfida nuova. Eppure, tra le mani macchiate di colore e il chiacchiericcio tra i banchi del laboratorio, resta chiaro un messaggio semplice: raccontare Napoli “così com’è, senza troppi giri”, come ammette Giuseppe guardando fuori dalla finestra.

L’inaugurazione dell’opera è prevista per giugno 2026; fino ad allora, nei vicoli del centro storico continuerà a sentirsi quel profumo inconfondibile di creta e pazienza artigiana.

×