Kazuyoshi Miura, il calciatore 58enne, continua a sorprendere: nuovo club in Giappone a un passo dal 59° compleanno

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30 Dicembre 2025

Genova, 30 dicembre 2025 – Kazuyoshi Miura, ex attaccante del Genoa e vera leggenda del calcio giapponese, ha annunciato oggi che continuerà a giocare anche nel 2026. Il campione, che a febbraio compirà 59 anni, ha scelto ancora una volta di non smettere, suscitando sorpresa e ammirazione non solo in Giappone ma anche in Italia. Qui il suo passaggio nella stagione 1994-95 resta ancora vivido nella memoria dei tifosi rossoblù.

Miura, la sfida al tempo che passa

Niente conferenze o annunci roboanti. Solo una breve dichiarazione sui social ufficiali dello Yokohama FC, arrivata poco dopo le 9 del mattino a Tokyo. «Mi sento ancora in forma e ho voglia di giocare. Il calcio è la mia passione», ha detto Miura, sorridente in una foto scattata durante l’allenamento. Un record che sembra non fermarsi mai quello dell’attaccante nato a Shizuoka il 26 febbraio 1967, già noto come il più anziano a segnare gol nei principali campionati mondiali.

Chi lo segue da vicino sa che non è una sorpresa: lo scorso anno aveva già firmato per un’altra stagione, promettendo di decidere “di volta in volta”. Stavolta però la scelta è arrivata dopo parecchie riflessioni. Solo qualche settimana fa si era parlato di un suo possibile ruolo da dirigente nello staff tecnico del club; ipotesi prontamente smentita dallo stesso Miura: «Voglio restare un giocatore».

Un legame forte con l’Italia e il Genoa

In Italia il nome di Miura richiama subito tanti ricordi. Il suo arrivo al Genoa nell’estate del ’94 passò quasi inosservato, accolto con curiosità ma anche con qualche dubbio. In campo mise grinta e velocità: pochi gol (solo uno ufficiale, contro la Sampdoria), ma tanto carisma. Era un’Italia diversa da quella dei grandi anni d’oro della Serie A, ma per lui fu come entrare in un nuovo mondo. «L’Italia mi ha insegnato molto», ha ricordato recentemente in un’intervista in Giappone, «e i tifosi del Genoa sono stati fantastici». Ancora oggi si parla delle sue esultanze sotto la Gradinata Nord o dei saluti ai compagni all’uscita di Marassi.

Una carriera fuori dal comune

La storia di Miura è lontana dai percorsi tradizionali. Partito giovane per il Brasile – dove si è formato con Santos e Palmeiras – tornò in Giappone dando nuova spinta e visibilità alla neonata J-League. I numeri parlano chiaro: più di 800 presenze tra club e nazionale (89 partite e 55 gol con la maglia del Giappone), una rete in campionato nell’ultima stagione e tante apparizioni – spesso entrando dalla panchina – capaci di riempire gli stadi giapponesi. «È un esempio per tutti noi», ha detto stamattina Shuhei Yomoda, allenatore dello Yokohama FC, aggiungendo che “Miura dà energia e insegnamenti ai più giovani”.

Oltre al campo: l’icona mediatica

Se la sua longevità è ormai nota, non va sottovalutato il peso mediatico di Miura. In Giappone è diventato una vera icona pop: volto noto nelle pubblicità di grandi marchi, presenza fissa nelle trasmissioni sportive serali e frequente protagonista sulle copertine delle riviste specializzate. Nel 2022 ha ricevuto dal governo la prestigiosa Medaglia d’onore con nastro viola, riservata a chi porta lustro allo sport nazionale.

Nonostante l’età anagrafica, resta un atleta molto attento al corpo: allenamenti mirati e dieta rigorosa sono la sua routine quotidiana. Un fisioterapista dello Yokohama FC racconta ai giornalisti: «Arriva sempre mezz’ora prima degli altri, fa stretching ed è sempre pronto a imparare dai più giovani».

Che futuro per King Kazu?

In molti pensano che questa potrebbe essere davvero l’ultima stagione da professionista per Miura. Ma lui non vuole sbilanciarsi: «Finché mi diverto e sento il sostegno dei compagni continuerò». La sua storia va oltre i numeri: più che record da battere, è diventata una testimonianza di tenacia quotidiana. Non solo per il calcio giapponese.

A Genova intanto c’è chi sorride leggendo la notizia sui social network. Sotto i post ufficiali dello Yokohama FC si leggono decine di commenti dei tifosi rossoblù italiani. Uno scrive semplicemente “Forza King Kazu”, seguito da una pioggia di cuori blu e rossi. Forse non serve aggiungere altro.

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