Italia 2023: Iva non riscossa sale a 25 miliardi, UE segnala progressi ma fragilità persistono

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13 Dicembre 2025

Roma, 13 dicembre 2025 – Secondo i dati appena diffusi dall’Istat, il Prodotto Interno Lordo italiano mostra qualche segnale di crescita, ma il quadro resta incerto e fragile. L’aumento, anticipato dagli analisti nelle settimane scorse, trova conferma nelle stime ufficiali presentate stamattina a Roma. Però, nonostante qualche passo avanti concreto, i problemi di fondo – come la produttività ferma e le differenze tra Nord e Sud – restano irrisolti.

PIL in rialzo: i numeri che parlano di una ripresa lenta

Il comunicato dell’Istat indica che il PIL dovrebbe crescere nel quarto trimestre 2025 dello 0,3% rispetto al trimestre precedente e dell’1% rispetto allo stesso periodo del 2024. Una crescita modesta, che secondo gli esperti di Nomisma “è una ripresa cauta, ma ancora piena di rischi”. Il presidente dell’Istat, Gian Carlo Blangiardo, ha sottolineato alla conferenza stampa: “I segnali positivi ci sono: la domanda interna sta lentamente tornando, gli investimenti stanno riprendendo soprattutto nelle costruzioni e nei servizi alle imprese”. Ma ha aggiunto anche: “Resta comunque molta fragilità”.

Fragilità strutturali: produttività ferma e divari tra Nord e Sud

Nonostante l’aumento previsto, l’economia italiana soffre di problemi profondi, che frenano qualsiasi vero balzo in avanti. Gli ultimi dati OCSE, citati oggi dagli economisti della Bocconi, mostrano una produttività praticamente bloccata da più di dieci anni. E la crescita del PIL “non si traduce automaticamente in migliori salari o posti di lavoro stabili”, spiega Daniela Del Boca, docente di Economia a Milano. Per esempio al Sud la disoccupazione è quasi il doppio che al Nord (con tassi attorno al 16%, secondo Svimez), mentre le imprese fanno fatica ad attirare capitali dall’estero. Qualche segnale positivo arriva però da alcune città: a Napoli le nuove startup digitali nate tra ottobre e novembre sono cresciute del 7%, un dato che ha sorpreso persino la Camera di Commercio locale.

Italia in Europa: cresce ma resta indietro

Nel confronto con gli altri Paesi Ue, l’Italia cresce meno della media europea, anche se sta riducendo un po’ il divario con gli altri. Francia e Germania mostrano andamenti simili, con qualche differenza legata all’export e alle scelte fiscali. Il commissario europeo all’Economia Paolo Gentiloni ha commentato ai cronisti: “L’Italia sta andando meglio del previsto in un contesto globale molto incerto; ora serve ridurre le disuguaglianze interne e puntare di più sull’innovazione”. Qui si gioca una sfida importante: secondo l’ultimo rapporto Censis, la spesa in ricerca e sviluppo resta sotto l’1,5% del PIL (mentre la Germania supera il 3%), un gap che pesa sulla competitività delle imprese italiane.

Imprese e sindacati: tra ottimismo cauto e richieste concrete

Sul fronte interno imprese e sindacati accolgono i dati con prudenza. Confindustria invita a consolidare questi risultati con politiche stabili; lo ha ribadito ieri il vicepresidente Maurizio Stirpe. La Cgil chiede invece “più attenzione a chi è più debole”, ricordando che questa ripresa “non deve lasciare indietro chi vive nella precarietà o soffre per l’inflazione”. Tra gli imprenditori romani in via Veneto si respira una certa prudenza: “Ci serve continuità e meno burocrazia”, ha detto Giorgio Montesi, titolare di una media impresa manifatturiera.

2026: prospettive incerte ma con qualche chance

Guardando ai mesi a venire, le prospettive economiche restano piene di dubbi: dall’andamento dell’inflazione ai tassi d’interesse decisi dalla Bce. Solo allora – sottolinea il direttore della Banca d’Italia Fabio Panetta – “si capirà se la ripresa reggerà o se rischiamo nuove frenate”. Intanto il governo Meloni a Palazzo Chigi prepara la legge di bilancio; fonti ministeriali parlano di incentivi mirati alla digitalizzazione e alle infrastrutture. Tra analisti e operatori circola lo stesso pensiero: c’è margine per fare meglio, ma la vera forza dell’economia italiana va ancora dimostrata sul campo.

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