India supera il Giappone e diventa la quarta economia mondiale: Pil a 4,18 trilioni di dollari

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31 Dicembre 2025

Nuova Delhi, 31 dicembre 2025 – L’India ha raggiunto un traguardo storico: il suo prodotto interno lordo ha toccato quota 4,18 trilioni di dollari, secondo la revisione economica pubblicata dal governo nelle ultime ore. Un risultato che avvicina il gigante asiatico al sorpasso del Giappone e al terzo posto tra le economie mondiali. Il riconoscimento ufficiale, però, arriverà solo nel 2026, come confermato dalle previsioni del Fondo Monetario Internazionale.

La crescita che non si ferma: numeri e realtà dell’economia indiana

Negli ultimi anni l’India ha tenuto ritmi di crescita ben più alti rispetto a molti Paesi sviluppati. Anche le stime per il 2025 confermano questo trend. Solo nell’ultimo trimestre il ministero delle Finanze ha registrato un aumento del PIL del 7,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. A rendere noto il dato è stata ieri pomeriggio Nirmala Sitharaman, ministra dell’Economia, durante una conferenza stampa a Connaught Place. “Abbiamo lavorato su basi solide”, ha detto. “Le riforme stanno dando i loro frutti, ma adesso dobbiamo andare avanti con prudenza”.

Dietro questi numeri ci sono investimenti nelle infrastrutture, un’espansione robusta del settore IT – da Bangalore ai nuovi poli tecnologici come Pune e Hyderabad – e una domanda interna che continua a crescere. “L’economia indiana sta entrando in una nuova fase”, ha aggiunto la ministra. Ma gli esperti locali avvertono: i problemi restano tanti, dalla disoccupazione giovanile all’inflazione sui generi alimentari, fino al divario che ancora separa le aree rurali dalle città.

Giappone in affanno, India pronta al sorpasso

Secondo i dati più recenti diffusi dal governo giapponese, il Giappone dovrebbe chiudere il 2025 con un PIL attorno ai 4,2 trilioni di dollari, poco sopra quello indiano ma in netto rallentamento. A primavera, l’FMI aveva previsto che l’India avrebbe scavalcato il Giappone proprio all’inizio del prossimo anno. Ieri questa previsione è stata ribadita da un portavoce dell’Fondo a Washington: “Valuteremo i dati definitivi all’inizio del 2026 e allora potremo certificare ufficialmente il cambio di passo”.

Gli osservatori sottolineano come questo sorpasso rifletta tendenze ormai chiare da tempo: una popolazione giovane, la digitalizzazione dei servizi e la capacità di attirare capitali dall’estero. Al contrario Tokyo deve fare i conti con anni di crescita debole e un progressivo invecchiamento demografico. “Le condizioni sono molto diverse”, spiega Noriko Tada della Japan Policy Research Institute. “Il PIL giapponese si è stabilizzato; per l’India invece c’è ancora margine”.

Tra rischi e opportunità: la sfida indiana per il futuro

Il governo guidato da Narendra Modi ha puntato spesso sull’idea dell’India come nuova locomotiva asiatica. Nei corridoi del ministero delle Finanze a North Block c’è un cauto ottimismo ma anche preoccupazioni non nascoste. Funzionari sentiti da alanews.it ricordano che “questo traguardo statistico è importante ma non deve farci abbassare la guardia”. Il riferimento va agli squilibri regionali e alle sfide infrastrutturali ancora presenti nel Paese.

La Banca Mondiale invita Nuova Delhi a mantenere alta l’attenzione su povertà ed esclusione sociale. Secondo uno studio della rivista The Economist pubblicato a novembre, metà della crescita si concentra in soli cinque stati federati: Maharashtra, Tamil Nadu, Karnataka, Gujarat e Telangana. Nelle campagne di Bihar o nelle zone più isolate dell’Uttar Pradesh lo sviluppo è ancora molto lontano.

Reazioni dal mondo e realtà interne

A livello internazionale la notizia è stata accolta con rispetto ma anche con una certa dose di apprensione. Tokyo e Washington hanno riconosciuto la vitalità indiana ma sanno che questo sorpasso cambierà gli equilibri nell’area Asia-Pacifico. Yoko Kamikawa, ministro degli Esteri giapponese, ha commentato al summit di Osaka: “La competizione fa bene; continueremo a rafforzare i rapporti commerciali con Delhi”.

A Mumbai la notizia si è diffusa rapidamente nei media locali già dalle 19 ora locale. Imprenditori come Rakesh Sharma guardano oltre i numeri: “Per noi contano investimenti solidi e progetti a lungo termine”, spiega uscendo dalla Borsa.

Solo nel prossimo anno l’India potrà ottenere l’ufficialità del titolo di terza economia mondiale. I dati ci sono tutti, ma dietro le cifre restano sfide profonde da affrontare e una corsa serrata alle riforme necessarie per sostenere questa nuova posizione globale.

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