Roma, 20 dicembre 2025 – Tra le luci natalizie che illuminano via del Corso e le vetrine dei grandi marchi, c’è un capo che sta conquistando senza fatica il guardaroba delle donne in politica e delle professioniste in carriera. Il tailleur pantalone, simbolo di un’eleganza pratica, torna a essere protagonista durante queste feste, dal Quirinale ai party aziendali sparsi per i palazzi romani. Non è solo moda: dietro c’è un cambiamento nel modo di presentarsi delle donne, sia sul lavoro che nella vita pubblica.
Il tailleur torna a far parlare di sé tra Camera e Senato
Basta guardare le sedute di dicembre a Montecitorio e Palazzo Madama per vedere come il tailleur – spesso in colori decisi o con qualche dettaglio brillante – sia ormai una presenza fissa tra le parlamentari. Giorgia Meloni, per esempio, ha scelto un completo verde bosco alla cerimonia dell’albero di Natale a Palazzo Chigi. Anche Elly Schlein, segretaria del PD, opta per tagli sartoriali puliti, alternando pantaloni larghi a giacche più aderenti.
Ma il tailleur non si vede solo nelle occasioni ufficiali. Nei corridoi del Parlamento molte deputate e senatrici lo indossano per una ragione semplice: comodità e autorevolezza. “Ti senti subito pronta: non serve aggiungere altro”, racconta Simona Malpezzi, capogruppo al Senato del PD.
Uffici e party: il tailleur come nuova zona di comfort
Il fenomeno ha superato i confini della politica. Nelle grandi aziende – soprattutto in finanza e consulenza – il tailleur pantalone è ormai una scelta standard durante i meeting prenatalizi e gli aperitivi aziendali. Dal Quadrilatero della moda milanese agli uffici moderni dell’EUR a Roma, la tendenza è chiara: tagli semplici, tessuti spesso brillanti o cangianti (lamé, velluto nero, raso blu notte), abbinati a top minimal o camicie classiche.
Un sondaggio di una nota piattaforma di recruiting milanese racconta che il 64% delle donne manager ha scelto un completo con pantaloni almeno una volta nelle ultime tre occasioni festive. “Mi sento più libera nei movimenti”, spiega Francesca Monti, dirigente in una multinazionale farmaceutica ad Assago. “Rispetto all’abito da sera tradizionale è tutto più facile: dalla riunione improvvisa all’aperitivo dopo l’ufficio”.
L’icona d’indipendenza che continua a piacere
Il tailleur pantalone ha alle spalle una storia importante legata all’emancipazione femminile. Indossato già negli anni ’30 da icone come Marlene Dietrich, diventò simbolo delle lotte degli anni Settanta. Oggi torna con un significato nuovo: non più solo una battaglia da combattere, ma una scelta consapevole.
“Sceglierlo significa non dover rinunciare né allo stile né alla praticità”, dice la consulente d’immagine romana Giulia Sarti. Nei negozi della Capitale si trovano modelli larghi e morbidi oppure tagli slim con dettagli gioiello sui bottoni. I prezzi? Partono dai 70 euro dei brand fast fashion fino ai 600-700 euro delle boutique artigianali o dei marchi di nicchia come Federica Tosi e Simonetta Ravizza.
Anche i più giovani sembrano apprezzare questo capo. “Per me è sinonimo di sicurezza”, confida Marika, 24 anni, neolaureata alla Sapienza mentre osserva un completo lilla in via Cola di Rienzo. “Lo metterò sia a Natale sia a Capodanno”.
Dietro il vestito: un messaggio forte
C’è chi però va oltre l’apparenza. “Non si tratta solo di moda”, spiega la sociologa Elena Ferrari dell’Università Bicocca di Milano. “Il tailleur esprime ancora oggi la voglia delle donne di ritagliarsi lo spazio che meritano”. È un capo che comunica autorevolezza e il desiderio di essere prese sul serio — senza perdere quel tocco personale che fa la differenza.
Gli stilisti lo sanno bene: nelle collezioni primavera 2026 si intravedono già versioni più leggere del completo, sempre con pantaloni morbidi e giacche destrutturate. Segno che questa tendenza non si fermerà con le feste.
Nel frattempo — tra selfie sullo scalone del Parlamento e brindisi improvvisati nelle sale riunioni — il tailleur pantalone si conferma vero protagonista del Natale 2025: sobrio ma deciso, moderno ma radicato in una storia lunga. E nei post su Instagram chi lo indossa racconta tutto il senso di questa scelta.