Giapponese: curiosità da sapere sulla lingua

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11 Aprile 2025

Il giapponese: curiosità sulla lingua e i consigli per interagire nel paese del Sol levante

Il giapponese è una delle lingue più affascinanti e complesse del mondo, un ponte diretto verso la profonda e sfaccettata cultura del Giappone. Non è solo un mezzo di comunicazione, ma un sistema intriso di storia, etichetta sociale e filosofia. Dalla sua struttura grammaticale unica ai suoi tre distinti sistemi di scrittura, la lingua giapponese presenta una miriade di sfide e ricompense per chiunque voglia comprenderla, anche solo a livello superficiale. Se state pianificando un viaggio o semplicemente siete curiosi, conoscere alcune peculiarità del giapponese può arricchire enormemente la vostra percezione del paese. Questa guida esplora le curiosità linguistiche più interessanti e offre consigli pratici per interagire con la popolazione locale usando la lingua giapponese.

I tre sistemi di scrittura del giapponese

Una delle caratteristiche più distintive e complesse del giapponese è l’uso simultaneo di tre diversi script nella scrittura quotidiana:

  1. Kanji: Caratteri di origine cinese, spesso ideografici, utilizzati principalmente per i sostantivi, le radici dei verbi e degli aggettivi. Ne esistono migliaia, e la padronanza di circa 2.000 è considerata essenziale per l’alfabetizzazione.

  2. Hiragana: Un sillabario fonetico (ogni carattere rappresenta una sillaba) utilizzato per le desinenze dei verbi, le particelle grammaticali e le parole di origine puramente giapponese. È il primo script che i bambini imparano.

  3. Katakana: Un altro sillabario fonetico, con gli stessi suoni dell’Hiragana, ma impiegato quasi esclusivamente per le parole prese in prestito da lingue straniere (i cosiddetti gairaigo).

Questa complessa interazione di tre sistemi rende la scrittura giapponese un fenomeno linguistico unico.

La cortesia: il cuore della lingua giapponese

La struttura della lingua giapponese è profondamente legata al concetto di rispetto e gerarchia sociale.

  • Keigo (linguaggio onorifico): Il Keigo è il sistema di cortesia, composto da coniugazioni verbali, sostantivi e vocaboli completamente diversi, che deve essere utilizzato quando si parla con superiori, anziani o persone di status più elevato. Non si tratta solo di usare un tono più educato, ma di cambiare radicalmente le parole e la struttura della frase.

  • Omesso soggetto: Spesso, nella lingua giapponese, il soggetto della frase viene omesso quando è chiaro dal contesto. Questo non solo rende la lingua più concisa, ma evita anche di menzionare il proprio status in modo esplicito, un’altra manifestazione di modestia intrinseca al giapponese.

Curiosità affascinanti sulla lingua giapponese

  1. Parole straniere: Quasi tutte le parole straniere vengono adattate al Katakana e ai suoni fonetici del giapponese (es. computer diventa konpyuutaa).

  2. Gli onomatopeici: Il giapponese possiede una vasta gamma di onomatopeici, che non descrivono solo i suoni (come bam o splash), ma anche stati d’animo, movimenti e sentimenti (es. kira-kira per brillante, luccicante).

  3. Numero di suoni: I suoni fondamentali nella lingua giapponese sono relativamente pochi, il che rende la pronuncia di base più accessibile di quanto si pensi.

  4. Assenza di articoli: Il giapponese non utilizza articoli (“il”, “un”).

  5. Ordine SOV: La struttura grammaticale standard è Soggetto-Oggetto-Verbo (SOV), a differenza dell’italiano (SVO).

  6. I prestiti dall’italiano: Esistono alcune parole italiane adottate nel giapponese, spesso legate alla musica (es. piano, opera) o al cibo.

  7. Le particelle: Le particelle grammaticali (wa, ga, o, ni, ecc.) sono fondamentali. Vengono posizionate dopo la parola a cui si riferiscono e indicano il ruolo grammaticale (soggetto, oggetto, luogo, ecc.).

  8. Le controparti numeriche: Per contare gli oggetti, il giapponese usa “contatori” specifici che cambiano a seconda della forma o del tipo di oggetto (es. contatori per oggetti lunghi e sottili, per animali piccoli, ecc.).

  9. L’uso del silenzio (Ma): Nelle conversazioni e nelle arti, il silenzio (Ma) ha un significato comunicativo profondo e non è semplicemente un vuoto, ma un elemento di enfasi o rispetto nella cultura giapponese.

  10. L’inglese nei cartelli: Nelle grandi città e nelle stazioni ferroviarie, le indicazioni sono quasi sempre bilingui (giapponese e inglese), facilitando l’orientamento dei turisti.

Consigli per l’interazione

Anche se la maggior parte dei turisti se la cava bene con l’inglese nelle aree principali, conoscere alcune frasi basilari in giapponese è un segno di rispetto molto apprezzato.

  • Arigatou gozaimasu: Grazie (formale)

  • Sumimasen: Scusi/Mi scusi (utilizzato per chiedere qualcosa o per chiedere permesso)

  • Konnichiwa: Buon giorno

Imparare queste poche espressioni aprirà un sorriso sui volti dei locali e migliorerà notevolmente la vostra esperienza in Giappone.

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