Giappone, terremoto magnitudo 6.7 nella prefettura di Aomori: allerta tsunami revocata

Sara Gelmini

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12 Dicembre 2025

Tokyo, 12 dicembre 2025 – Un terremoto di magnitudo 6.1 ha scosso la prefettura di Aomori, nel nord del Giappone, nelle prime ore di oggi. La scossa è stata registrata poco dopo le 4 del mattino, ora locale, svegliando migliaia di persone tra la costa e l’entroterra. L’allarme è scattato subito e le squadre di emergenza si sono precipitate sul posto. Secondo la Japan Meteorological Agency, l’epicentro si trovava a circa 20 chilometri di profondità, al largo della costa occidentale della prefettura, una zona già nota per l’attività sismica.

Epicentro ad Aomori, scosse avvertite in diverse città

Le prime notizie confermano che il terremoto è stato chiaramente sentito non solo ad Aomori, ma anche in città vicine come Hirosaki, Towada e in alcune aree della prefettura di Iwate. Molti abitanti contattati dalla stampa locale hanno raccontato di essersi svegliati di colpo, con la casa che tremava sotto i piedi. Una donna del centro di Aomori ha detto: “È stato un risveglio brusco”. In alcune strade si sono verificati piccoli crolli e cadute di oggetti, che hanno richiesto l’intervento dei vigili del fuoco.

Nessun allarme tsunami, controlli negli impianti nucleari

Le autorità giapponesi hanno escluso pochi minuti dopo la scossa il rischio di tsunami lungo le coste settentrionali. Non si registrano danni a infrastrutture importanti come ponti o viadotti principali, anche se per precauzione alcune linee ferroviarie regionali sono state sospese temporaneamente. Il governo locale ha riferito che i controlli negli impianti nucleari di Higashidori e Oma — situati non lontano dall’epicentro — “non hanno evidenziato anomalie o perdite”, ha spiegato il governatore Shingo Mimura durante la conferenza stampa.

I primi bilanci: nessun ferito grave, scuole chiuse per controlli

Per ora, secondo i dati forniti dalla Prefettura di Aomori, non ci sono morti né feriti gravi. Alcune persone hanno riportato contusioni lievi causate da cadute o vetri rotti. Le scuole di Aomori e delle zone limitrofe resteranno chiuse per oggi per permettere i controlli degli edifici pubblici. Il sindaco Tetsuya Kimura ha lanciato un appello sui social: “State calmi e seguite le indicazioni delle autorità”. La raccomandazione principale resta quella di fare attenzione alle possibili repliche, che la Japan Meteorological Agency prevede possano arrivare nelle prossime 48 ore.

Il Giappone e il rischio sismico: dati e memoria

Il Giappone si trova sull’“anello di fuoco” del Pacifico, una delle aree più attive dal punto di vista sismico nel mondo. Ogni anno si contano centinaia di scosse superiori al quarto grado della scala Richter. Il ricordo resta ancora vivo del terremoto del 2011 a Fukushima — uno degli eventi più drammatici della storia recente — con lo tsunami e la crisi nucleare che ne seguirono. Da allora le misure preventive sono state rafforzate ovunque: dagli edifici antisismici ai sistemi d’allerta precoce fino alle esercitazioni regolari in scuole, uffici pubblici e aziende.

Le reazioni della popolazione: paura ma nessun panico

Nonostante l’intensità della scossa e l’ora notturna, ad Aomori non si sono verificati episodi di panico diffuso. Diverse famiglie si sono radunate nei punti previsti dai piani comunali per le emergenze. Un giovane intervistato da una TV locale, avvolto in una coperta con uno zaino contenente viveri, ha detto: “Siamo abituati ai terremoti, ma non ci si abitua mai davvero”. Le autorità hanno allestito centri temporanei presso scuole secondarie e palazzetti dello sport per accogliere chi ne avesse bisogno.

Le prossime ore: monitoraggio e controlli in corso

Al momento tecnici della prefettura continuano a ispezionare infrastrutture strategiche come ponti e reti idriche. Il premier Fumio Kishida, impegnato a Osaka per altri impegni istituzionali, è stato costantemente aggiornato; fonti dell’ufficio stampa del governo assicurano che “la situazione è sotto stretto controllo”. Solo dopo questi controlli si potrà fare un bilancio completo dei danni materiali — che dalle prime valutazioni sembrano contenuti — e decidere se intervenire ulteriormente.

Intanto resta alta l’attenzione: i cittadini seguono con attenzione gli aggiornamenti ufficiali via radio e social network. La memoria recente insegna quanto sia importante non sottovalutare mai i segnali che arrivano dalla terra.

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