Tokyo, 16 dicembre 2025 – Il settore manifatturiero giapponese ha sorpreso a dicembre con un rialzo inatteso, arrivando a quota 49,7 punti nell’indice PMI. Il dato, reso noto stamattina da S&P Global Market Intelligence, ha spiazzato più di un analista. Non si è ancora varcata la soglia simbolica dei 50 punti che separa contrazione ed espansione, ma il segnale, a un giorno dall’ultima riunione della Bank of Japan del 2025, apre uno scenario più complesso sulla tenuta dell’economia nipponica.
PMI manifatturiero in crescita, ma il quadro resta incerto
L’indice PMI manifatturiero – l’acronimo sta per Purchasing Managers’ Index – ha toccato i 49,7 punti a dicembre, salendo rispetto ai 48,3 di novembre. La soglia dei 50 punti è quella che distingue la contrazione dall’espansione: il Giappone resta dunque sotto quel limite. Tuttavia, il passo avanti è chiaro. Secondo S&P Global si tratta di una “ripresa graduale” degli ordini e di una lieve distensione nelle tensioni delle filiere produttive. Fonti locali raccontano di una maggiore stabilità negli ordini interni, mentre la domanda dall’estero continua a muoversi a corrente alternata.
Yusuke Miyairi, capo economista della filiale giapponese dell’agenzia di rating, ha spiegato questa mattina all’emittente NHK: “Il miglioramento del PMI manifatturiero indica una certa tenuta delle imprese, soprattutto tra i produttori di componenti elettronici. Ma la domanda internazionale – soprattutto da Cina e Stati Uniti – rimane difficile da prevedere”.
Dietro il rialzo: ordini e prezzi finalmente più stabili
L’analisi allegata al dato segnala che la crescita di dicembre è legata soprattutto a un aumento nei nuovi ordini e a una leggera stabilizzazione dei prezzi delle materie prime. È una buona notizia per molte aziende. Nella prefettura di Aichi – cuore dell’automotive giapponese – la produzione torna su livelli considerati “quasi normali rispetto all’era pre-pandemica”, come racconta Taro Ishida, manager di una media impresa del settore. “Non stiamo correndo ancora”, ammette, “ma almeno non arretriamo”.
Resta invece incerta la situazione degli ordini esteri: solo in alcune province portuali si vedono timidi segnali di ripresa. Gli analisti interpellati dal Nikkei parlano però di oscillazioni “fragili”, legate alla variabilità delle esportazioni verso Corea del Sud e Stati Uniti. Una situazione in divenire che non permette previsioni definitive.
La Bank of Japan guarda avanti tra cautela e aspettative
Il dato arriva proprio alla vigilia della riunione della Bank of Japan, chiamata a fare il punto su tassi e politiche monetarie. Finora l’istituto guidato da Kazuo Ueda ha mantenuto un atteggiamento ultra-accomodante per sostenere la crescita. Alcuni osservatori non escludono piccoli aggiustamenti nei primi mesi del 2026, ma per ora la linea ufficiale resta improntata alla prudenza.
Secondo le stime della banca centrale, il PIL giapponese dovrebbe chiudere l’anno con un +0,8%, dopo anni segnati dalla stagnazione. Il governo guidato da Fumio Kishida segue con attenzione i dati economici, consapevole delle incognite che pesano sulle esportazioni e sull’inflazione – rimasta sotto il 3% negli ultimi mesi.
Imprese divise tra cautela e fiducia nel futuro
Le imprese delle principali aree industriali giapponesi mostrano sentimenti contrastanti tra prudenza e ottimismo. In un’intervista raccolta da Reuters a Osaka un imprenditore ha confessato: “Il clima migliora piano piano, ma le incognite internazionali e i costi dell’energia pesano ancora”. È un pensiero condiviso da molte aziende medio-piccole che vedono nel prossimo trimestre un vero banco di prova.
Anche se il PMI resta sotto la soglia dell’espansione vera e propria, gli esperti concordano nel riconoscere una traiettoria meno negativa rispetto ai mesi scorsi. Serve però più forza negli scambi internazionali e una maggiore stabilità dei prezzi per avere conferme solide. Nel frattempo Tokyo segue con attenzione l’andamento dei mercati e le mosse delle banche centrali occidentali – fattori chiave per capire se questa ripresa potrà davvero prendere slancio nei primi mesi del nuovo anno.