Giappone: nuove severe norme e multe per chi guida la bici in stato di ebbrezza

Sara Gelmini

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12 Dicembre 2025

Roma, 12 dicembre 2025 – Dal 1° dicembre è entrato in vigore il nuovo codice della strada e le autorità italiane hanno subito alzato il tiro con controlli più serrati e multe più pesanti per chi mette a rischio la sicurezza sulle strade. Un cambio necessario, dicono dal Ministero delle Infrastrutture, nato dopo mesi di confronto con polizia e associazioni delle vittime. Ora, a meno di due settimane dall’avvio delle nuove regole, si percepisce già un clima diverso sulle strade italiane.

Controlli più duri in tutta Italia

Negli ultimi giorni, soprattutto nelle grandi città come Roma, Milano e Napoli, poliziotti e carabinieri presidiano incroci e strade principali. A Porta Maggiore, uno degli snodi più trafficati di Roma, gli agenti – con cappello blu e paletta in mano – hanno fermato decine di guidatori fin dalle prime ore del mattino. “Le regole sono chiare: tolleranza zero per chi usa il cellulare alla guida, non rispetta i limiti o guida ubriaco”, spiega l’ispettore Marco Rinaldi, uno dei responsabili dei controlli nella capitale.

I dati del Ministero dell’Interno – diffusi lunedì – parlano chiaro: negli ultimi dieci giorni sono stati fatti oltre 50 mila controlli in tutta Italia, con un aumento del 30% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. L’obiettivo è tagliare gli incidenti più gravi, che solo nei primi dieci mesi del 2025 hanno causato oltre 2.400 vittime, secondo ISTAT.

Sanzioni più severe per chi guida male

Il nuovo codice prevede multe più salate e la sospensione immediata della patente per alcune infrazioni pericolose. Chi viene beccato con il cellulare in mano rischia da 422 a 1.697 euro di multa e la patente sospesa fino a due mesi già dalla prima volta. Stessa sorte per chi supera il limite di velocità di oltre 60 km/h.

Novità anche per l’alcoltest: chi guida con un tasso alcolico superiore a 0,5 grammi/litro dovrà pagare multe maggiorate del 20%. Inoltre la patente sarà revocata alla seconda violazione nel giro di due anni. “Era necessario agire: troppi giovani neopatentati finiscono nei guai dopo le serate”, ha commentato il vicepremier Matteo Salvini, che ha seguito da vicino la legge.

I primi risultati dopo due settimane

Fonti delle forze dell’ordine raccontano che in queste prime due settimane i nuovi controlli hanno già portato al ritiro di oltre 1.200 patenti per guida pericolosa o sotto l’effetto di alcol o droga. A Milano, vicino a Piazza Vittoria, una giovane è stata fermata alle 23:30 del 7 dicembre con un tasso alcolemico doppio rispetto al limite consentito: patente ritirata subito. Scene simili sono state segnalate anche sulla Domiziana nel Casertano, dove sabato notte sei persone sono state pizzicate con livelli di alcol oltre la soglia.

Tra gli automobilisti le reazioni sono contrastanti: c’è chi si rassegna e dice come Valentina Rossi, pendolare da Frascati a Roma: “Con il cellulare non si scherza più, ora ci pensi due volte”. Altri invece protestano contro controlli che giudicano troppo severi. Ma i dati parlano chiaro: solo nella notte del 3 dicembre sulla Tangenziale Est si sono verificati tre incidenti in meno di quattro ore.

Dietro la stretta: i motivi della riforma

La pressione per cambiare le regole si era fatta forte negli ultimi anni dopo una serie di incidenti drammatici che hanno scosso l’opinione pubblica. A settembre scorso, la tragedia dei quattro ragazzi morti a Firenze investiti da un’auto lanciata a 120 km/h ha riacceso il dibattito pubblico. Le associazioni delle vittime chiedevano interventi “immediati”, ricorda Giordano Bisconti dell’Associazione Familiari Vittime della Strada. Il governo ha raccolto quell’appello promettendo “strade più sicure per tutti”.

Il Ministero delle Infrastrutture punta a dimezzare i deceduti negli incidenti entro il 2030, seguendo gli impegni presi a livello europeo. Sul sito ufficiale del ministero si trovano tutte le nuove norme e i dettagli sulle sanzioni.

Solo col tempo capiremo se queste misure funzioneranno davvero. Per ora però – tra multe salate e ritiri immediati – sulle strade italiane si respira un’aria nuova. E chi guida se n’è già accorto.

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