Giappone alza i tassi della banca centrale ai massimi da 30 anni: yen in calo e mercati positivi

Sara Gelmini

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19 Dicembre 2025

Tokyo, 19 dicembre 2025 – Questa mattina la Banca del Giappone ha deciso di lasciare i tassi d’interesse invariati, pur accennando alla possibilità di rialzi in futuro. Il vertice si è svolto alle 9.30 ora locale nella storica sede di Chiyoda ed è stato seguito con grande attenzione dai mercati, dopo settimane di speculazioni e forti movimenti sulle valute.

Banca del Giappone conferma i tassi: lo yen perde terreno

Dopo il comunicato delle 13 locali, lo yen giapponese ha subito un nuovo calo contro dollaro ed euro. Gli operatori hanno letto le parole del governatore Kazuo Ueda come una mossa prudente. La frase chiave – “valuteremo attentamente l’evoluzione dei prezzi e delle condizioni economiche” – ha fatto il giro dei media internazionali, da Bloomberg a Reuters, fino alle tv giapponesi. Ueda ha aggiunto: “Non escludiamo ulteriori aggiustamenti”, senza però entrare nei dettagli o dare scadenze precise.

Secondo la banca centrale, il tasso di riferimento resta fermo al -0,1%, confermando così la politica ultra-espansiva in vigore dal 2016. In Borsa la reazione è stata positiva: il Nikkei ha chiuso a quota 34.112 punti, con un rialzo dello 0,8%. Gli esperti di Nomura Securities spiegano che “la prudenza riflette la fragilità della ripresa e il rischio che uno yen troppo forte possa danneggiare l’export”.

Mercati in crescita ma occhi aperti sul futuro

Pochi minuti dopo l’annuncio, nella sala trading con vista su Marunouchi, qualcuno ha esultato. “Ci aspettavamo una conferma dei tassi”, confida Midori Tanaka, responsabile operazioni di Mizuho Bank. Gli investitori internazionali temevano segnali troppo decisi che avrebbero fatto volare la valuta nipponica. Per ora invece si va avanti con cautela.

La decisione arriva dopo un anno complicato. L’inflazione core in Giappone si attesta intorno al 3% annuo — ben più alta della media degli ultimi vent’anni — ma ancora lontana dai livelli visti negli Usa o in Europa. La ripresa dei consumi fatica a decollare. Solo ieri la Japan Retail Association ha segnalato un leggero calo nelle vendite natalizie rispetto al 2024, soprattutto per abbigliamento ed elettronica.

Secondo diversi osservatori — tra cui Hiroshi Nakaso, ex vicegovernatore — “la banca centrale resta focalizzata sull’obiettivo di sostenere l’economia reale”. E i margini per tornare a una politica monetaria più normale restano stretti. Il messaggio “aperti ad altri rialzi” suona più come un avvertimento che una promessa vera e propria.

Le scelte giapponesi pesano sullo scenario globale

Il Giappone si muove in un quadro mondiale dove le altre grandi banche centrali cambiano passo. Negli Stati Uniti la Federal Reserve lascia intravedere possibili tagli ai tassi nel 2026, mentre la Banca Centrale Europea resta prudente davanti a segnali contrastanti dall’economia di Germania e Francia.

Lo yen, sceso stamattina sotto quota 147 sul dollaro, favorisce le esportazioni ma rende più caro importare energia e materie prime. Un equilibrio delicato che spinge Tokyo a valutazioni continue. “Ogni decisione va presa anche tenendo d’occhio quello che succede a Washington e Francoforte”, sottolinea Takashi Ito, economista dell’università Keio.

A complicare il quadro c’è anche il lento ritorno del turismo: secondo JNTO, a novembre sono arrivati poco meno di due milioni di visitatori stranieri — ancora sotto i livelli pre-pandemia. Alcuni temono che uno yen troppo debole possa far lievitare i prezzi dei prodotti importati.

Il futuro è nelle mani di Ueda

Nei prossimi mesi occhi puntati su Tokyo e sul consiglio guidato da Ueda. Si attendono segnali già a febbraio: “Se l’inflazione resterà sopra il target del 2%, rivedremo i parametri”, rivela un membro anonimo del board.

Per ora però il messaggio è chiaro: serve cautela, sostegno alla crescita interna e attenzione alle turbolenze finanziarie globali. Solo allora potrebbe arrivare una svolta sui tassi giapponesi. Nel frattempo i mercati restano in attesa e seguono ogni parola che arriva dalla capitale nipponica.

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