Roma, 1 dicembre 2025 – La Biblioteca Nazionale Centrale di Roma ha aperto da lunedì 27 novembre una mostra destinata a diventare uno degli eventi culturali più interessanti di questo inverno romano. Nei corridoi di viale Castro Pretorio, dove ogni giorno i lettori si immergono tra volumi e manoscritti, prende forma un percorso che mette in luce il ricco patrimonio storico e documentale della Biblioteca. Un’occasione per un pubblico ampio e curioso di scoprire tesori spesso nascosti.
I tesori nascosti della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma
La selezione delle opere in mostra non segue un ordine cronologico o didattico. Qui si vuole offrire uno sguardo variegato sulla storia della cultura e della letteratura italiana. Già nei primi giorni, poco dopo l’apertura delle 10 del mattino, tanti visitatori si aggirano tra teche e pannelli esplicativi. Ad accoglierli c’è la direttrice Stefania Fuscagni, che spiega: “Abbiamo scelto pezzi rappresentativi del nostro fondo antico e moderno, convinti che il vero valore sia nella varietà delle voci e dei materiali custoditi”. Tra gli oggetti esposti, spiccano incunaboli del XV secolo – come una rara edizione della Divina Commedia – ma anche lettere autografe di scrittori del Novecento e fotografie d’epoca.
L’atmosfera è raccolta. Un gruppo di studenti universitari prende appunti davanti a un codice miniato; una signora anziana si sofferma sulle prime edizioni di Moravia e Pasolini. “Ogni oggetto racconta una storia diversa,” confida Laura De Santis, una delle curatrici. “Non volevamo fare una mostra celebrativa, ma mettere in evidenza la stratificazione culturale che rende unica questa istituzione.”
Documenti rari e tecnologia al servizio del patrimonio
Il percorso non dimentica il mondo digitale, ormai parte integrante delle biblioteche. Accanto ai manoscritti tradizionali trovano spazio installazioni multimediali che permettono di esplorare virtualmente le collezioni o approfondire la storia di alcuni volumi. Un pannello touch riproduce in alta definizione dettagli preziosi di alcune miniature: uno studente sfiora lo schermo, commentando a bassa voce la ricchezza dei colori. Non manca poi l’area dedicata alle più recenti acquisizioni digitali, come la piattaforma “Biblioteca Digitale Italiana”, che permette agli utenti registrati di consultare migliaia di documenti da casa.
Secondo i dati forniti dalla Biblioteca, negli ultimi dodici mesi sono stati digitalizzati circa 18.000 nuovi documenti tra libri antichi, riviste e fotografie. “È un investimento importante,” sottolinea la direttrice Fuscagni, “pensato per rispondere alle esigenze degli studiosi ma anche degli appassionati, italiani e non.” In mostra c’è anche una bacheca con tablet che consente ai visitatori di confrontare direttamente gli originali con le versioni digitali.
Eventi ed iniziative per coinvolgere tutti
La mostra non è solo esposizione statica. Nei tre mesi previsti sono in programma oltre venti eventi collaterali: visite guidate su prenotazione, laboratori per scuole e famiglie, presentazioni di libri legati a temi come l’archivio e la memoria. Il calendario completo è consultabile sul sito ufficiale della Biblioteca Nazionale Centrale. Lunedì prossimo alle 17.30 ci sarà il primo incontro pubblico con ospiti d’eccezione come lo storico Andrea Giardina e la scrittrice Dacia Maraini. “Un momento per mettere a confronto generazioni diverse,” spiegano gli organizzatori.
L’attenzione verso i giovani emerge anche dai numeri: l’anno scorso oltre il 40% dei visitatori aveva meno di trent’anni. “Abbiamo puntato sui giovani,” conclude Fuscagni, “mettendo insieme progetti che mescolano carta e digitale.”
Come visitare la mostra
L’ingresso alla mostra è gratuito; basta presentarsi all’ingresso della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, in viale Castro Pretorio 105, durante gli orari di apertura (dal lunedì al sabato dalle 9 alle 19). Il personale controlla gli accessi; se arriva molta gente è previsto un turno d’attesa. Per gruppi scolastici o visite guidate conviene prenotare sul sito ufficiale.
Uscendo nel pomeriggio – un lunedì qualunque con la luce che entra dalle grandi vetrate – qualcuno commenta a bassa voce: “Non avrei mai pensato ci fosse tanto dietro a una biblioteca.” Forse proprio questo era l’obiettivo: far emergere storie nascoste e avvicinare ancora di più i romani al cuore pulsante della loro memoria culturale.