Milano, 4 dicembre 2025 – Oltre 600 milioni di euro di investimento: è questa la cifra che segna il nuovo progetto lanciato oggi nel cuore di Milano. La presentazione, svoltasi questa mattina a Palazzo Marino, ha visto la partecipazione non solo del Comune ma anche di importanti partner privati, italiani ed europei. L’obiettivo è chiaro: trasformare una zona strategica della città, con ricadute concrete su lavoro e sviluppo urbano.
Un cambiamento da 600 milioni che rivoluziona la città
Gli assessori all’Urbanistica e allo Sviluppo economico hanno illustrato il piano che interesserà l’area tra Porta Nuova e l’ex Scalo Farini, a nord-ovest del centro. “Questo è uno dei maggiori investimenti privati degli ultimi anni”, ha detto il sindaco Giuseppe Sala, sottolineando la spinta su rigenerazione e sostenibilità. I lavori dovrebbero partire nella seconda metà del 2026; entro il 2030 la zona sarà trasformata con nuove case, servizi e spazi verdi.
Il cantiere occuperà più di 300mila metri quadrati. La scelta del sito non è casuale: “Abbiamo puntato su un punto cruciale per i trasporti e vicino a poli economici e culturali”, ha spiegato l’assessore Pierfrancesco Maran. Le stime parlano di circa 2.500 nuovi posti di lavoro diretti nella prima fase, con numeri in crescita una volta aperte le attività commerciali e ricettive.
Collaborazione pubblico-privata e opportunità per il lavoro
Il progetto nasce da una partnership tra Comune e un consorzio formato da Generali Real Estate, Intesa Sanpaolo e un fondo immobiliare internazionale – al momento ancora riservato. Il settore pubblico si occuperà soprattutto delle infrastrutture e degli spazi per i servizi alla comunità: scuole, impianti sportivi e centri civici. “Solo lavorando insieme si può far crescere davvero un quartiere”, ha aggiunto Maran, ricordando che una parte delle abitazioni sarà dedicata all’edilizia convenzionata.
Le ruspe dovrebbero arrivare già a giugno dell’anno prossimo per avviare i primi lotti: strade e collegamenti alle reti tecnologiche. Nei primi mesi saranno coinvolte soprattutto aziende locali. “Contiamo che almeno il 60% dei lavoratori venga da Milano o dintorni”, ha spiegato un portavoce di Confartigianato Lombardia. Palazzo Marino assicura bandi pubblici chiari per gli appalti, a garanzia di trasparenza.
Ambiente al centro del progetto
Un punto chiave dell’intervento riguarda l’ambiente. Nel dossier presentato si parla di parchi urbani, tetti verdi e sistemi per raccogliere l’acqua piovana. Il verde pubblico coprirà più del 40% dell’area riqualificata. Arpa Lombardia prevede oltre 5mila nuovi alberi da piantare nei prossimi quattro anni. “Non vogliamo solo costruire; vogliamo dare ossigeno alla città”, ha detto Marco Granelli, assessore alla Transizione ecologica.
Non mancheranno investimenti nei trasporti pubblici: è previsto il prolungamento della metro M5 e nuove piste ciclabili. La mobilità sostenibile è una priorità per la giunta, che promette incentivi per le auto elettriche e sistemi condivisi. Le associazioni ambientaliste hanno apprezzato il piano, pur esprimendo qualche dubbio sui tempi previsti.
Le reazioni e cosa ci aspetta
L’annuncio ha scatenato subito commenti nel mondo imprenditoriale locale. Alessandro Spada, presidente di Assolombarda, parla di “un segnale positivo che conferma l’attrattiva internazionale di Milano”. I sindacati invece sono più cauti: chiedono garanzie sulla stabilità dei nuovi posti di lavoro e sull’inclusione delle categorie più deboli.
Nei prossimi mesi partirà una consultazione pubblica per raccogliere opinioni dai residenti delle aree coinvolte. Solo dopo il progetto andrà al voto definitivo del consiglio comunale. Intanto dal Comune arrivano segnali di fiducia sulle risorse disponibili e sui tempi stabiliti. “L’obiettivo – ricorda Sala – è consegnare ai cittadini uno spazio nuovo ma aperto a tutti”.
Con questo intervento da oltre 600 milioni, Milano mette in campo una sfida importante che promette di cambiare volto alla città nei prossimi cinque anni.