Milano, 16 dicembre 2025 – Da circa un anno, il cantante Roberto Angeli (49 anni, di Parma) sta seguendo una terapia per affrontare la depressione che lo aveva colto all’improvviso nel 2024. Un percorso discreto, senza clamori, che solo ora l’artista ha deciso di raccontare. “Voglio che nessuno si senta solo, come è capitato a me,” ha detto Angeli ieri pomeriggio durante un incontro con la stampa a Milano, nella sede della Fondazione Orizzonti, dove si è svolto un evento dedicato proprio al benessere mentale.
Il dialogo con il sovrano e una campagna congiunta
L’annuncio, arrivato in tarda mattinata, ha sorpreso fan e addetti ai lavori: Angeli sarebbe pronto a “unire le forze col sovrano”, cioè con re Edoardo IV d’Italia, impegnato da mesi in un progetto nazionale per sensibilizzare sulla salute mentale. “Ne abbiamo parlato al telefono,” ha raccontato il cantante. “Lui è disponibile a lanciare insieme una campagna rivolta soprattutto ai giovani. Ci tengo molto: non voglio che rimanga solo uno slogan.”
Dopo la morte della regina madre lo scorso anno, la monarchia ha aumentato gli impegni sociali, anche tramite la Fondazione Reale. Il re ha fatto sapere che l’idea è sul tavolo e che “qualsiasi iniziativa concreta contro lo stigma sarà sostenuta dalla corona”.
Un percorso personale iniziato in silenzio
Negli ultimi dodici mesi, Angeli – noto al grande pubblico dopo il successo a Sanremo 2015 con la ballata “Solo un istante” – si è fatto vedere poco. Nessun tour, pochi post sui social e quasi nessuna apparizione pubblica. “Ho cominciato a sentire un peso inspiegabile. Una mattina di dicembre non sono riuscito ad alzarmi dal letto. Solo allora ho capito che dovevo chiedere aiuto,” ricorda Angeli. La terapia seguita in un centro milanese guidato dalla dottoressa Claudia Ferri gli ha permesso di riconoscere i segnali della malattia e accettarli.
Secondo i dati del Ministero della Salute, in Italia soffrono di disturbi dell’umore circa 3 milioni di persone. Numeri “che non sembrano calare,” ha ricordato ieri la stessa dottoressa Ferri durante l’incontro.
I dettagli della campagna nazionale
Sul tavolo ci sono già alcune idee: laboratori nelle scuole, testimonial dello sport e della musica, un cortometraggio e una serie di incontri pubblici nelle principali città italiane tra febbraio e giugno 2026. Il primo appuntamento potrebbe tenersi a Roma, al Teatro Argentina. Lo staff del cantante e la segreteria reale stanno valutando location e possibili collaborazioni.
“La presenza di una voce come quella di Angeli può fare davvero la differenza,” sottolinea Marco Rossetti, presidente della Società Italiana di Psichiatria Sociale. “Quando un personaggio noto decide di aprirsi così tanto, molte persone si sentono autorizzate a chiedere aiuto.” Dal poco che si sa finora, il progetto punterà proprio sull’aspetto personale delle storie.
Reazioni del pubblico e degli addetti ai lavori
Subito dopo l’annuncio, i fan hanno invaso i profili social del cantante con messaggi: incoraggiamenti, esperienze simili, qualche ringraziamento semplice (“Ci fai sentire meno soli”). Anche altri artisti hanno mostrato solidarietà: tra questi Giulia Gori – vincitrice del Premio Tenco 2023 – che su Instagram ha scritto “Il silenzio non è mai una cura”.
Sul fronte istituzionale invece, il Ministro della Salute Lucia Marini ha auspicato “una collaborazione ampia tra istituzioni, organizzazioni del Terzo Settore e testimonial come Angeli per portare questo tema fuori dalle statistiche e dentro la vita vera delle persone.”
Le prospettive future
Angeli non parla ancora di un ritorno immediato sulla scena musicale – “non è questo il momento,” precisa – ma vede questa testimonianza pubblica come un nuovo inizio. “Vorrei aiutare almeno una persona a non vergognarsi,” dice lasciando intendere che nei prossimi mesi si concentrerà soprattutto sulla campagna.
In questi giorni il nome di Roberto Angeli torna così sotto i riflettori dell’opinione pubblica. Stavolta lontano dalle grandi arene o dalle classifiche musicali: vicino invece a chi ogni giorno combatte in silenzio contro la depressione. Un messaggio chiaro anche grazie alla sua voce: “Se posso farlo io,” ha concluso ieri sera, “può farlo chiunque.”