Cagliari, 4 dicembre 2025 – Andrea Piras, scrittore cagliaritano da tempo trapiantato a Stoccolma, ha appena pubblicato il suo secondo romanzo. “Nel silenzio del Nord” è arrivato in libreria proprio questa settimana, dopo la presentazione di ieri sera alla Biblioteca Metropolitana “Emilio Lussu” di Monte Claro, davanti a una cinquantina di persone. “Mi sento ancora profondamente legato alla mia città”, ha raccontato Piras con calore. “Scrivere dall’estero cambia tutto, ma le radici sarde non ti mollano mai”.
Tornare in Italia attraverso le parole
La storia nasce in un periodo ben preciso: l’autore, nato nel 1986, spiega che il manoscritto ha preso forma durante i lunghi inverni svedesi. “Neve, buio che cala presto… è un ambiente che ti costringe a guardarti dentro”, ha detto. Nel romanzo emerge un’Italia filtrata dalla distanza e dai ricordi: un protagonista che lascia Cagliari per trasferirsi al Nord, con domande aperte e una nostalgia che si sente quasi sulla pelle. “Molte cose vengono dalle mie esperienze personali – ha aggiunto – ma poi il racconto prende vita da solo”.
Non è un libro autobiografico, lo precisa subito. Eppure chi conosce Piras riconosce nelle descrizioni quel tocco vero di chi ha vissuto tra le case basse della Marina e le strade innevate di Södermalm.
Una serata raccolta tra amici e lettori
L’atmosfera ieri era calda e informale, quasi familiare. Pochi discorsi formali, tanti sorrisi, copie fresche che passavano di mano in mano. “Aspettavamo questo libro da tempo”, ha detto Matteo Serra, uno degli organizzatori. “Il primo romanzo aveva già colpito, ma qui c’è qualcosa in più: una scrittura più matura”. Durante la chiacchierata con il pubblico, Andrea Piras ha parlato delle difficoltà di vivere all’estero e di dover usare lo svedese ogni giorno (“Lavoro come insegnante e parlo svedese tutto il giorno: per me l’italiano resta solo la lingua della scrittura”). Ha raccontato dei piccoli gesti quotidiani – il caffè alle sette davanti alla finestra, De André nelle cuffie – che lo tengono ancorato alla sua terra.
Un ponte editoriale tra Sardegna e Svezia
Il libro è uscito per “Terra Mare”, una piccola casa editrice indipendente di Cagliari. L’editrice Maria Lai ha sottolineato come la storia personale di Piras sia quella di tanti giovani sardi emigrati negli ultimi anni: “Una generazione che cerca opportunità fuori ma mantiene forte il legame con l’isola”. Il romanzo affronta senza fronzoli il tema della distanza: il protagonista si muove tra due mondi, sospeso tra le abitudini sarde e la lenta scoperta di un nuovo paese.
“Le prime copie sono andate via subito”, ha detto Lai. E nei prossimi giorni sono previste altre presentazioni. Tra queste, il 10 dicembre a Stoccolma alla libreria italiana “La Finestra Sul Nord”. Un dettaglio importante: tutto il ricavato della prima tiratura sarà destinato a un progetto educativo per giovani migranti in Sardegna.
Reazioni sincere: “Ci sentiamo rappresentati”
Tra i presenti non sono mancati momenti emozionanti. Silvia Pinna, insegnante, ha spiegato che il libro “racconta sia chi è partito sia chi è rimasto. È uno specchio”. Molti studenti universitari hanno chiesto consigli a Piras su come scrivere all’estero (“Non mollate mai”, ha risposto lui con un sorriso). Alla fine dell’incontro c’è stata la tradizionale firma copie: attorno allo scrittore si è formata una piccola folla che chiacchierava in sardo e italiano tra pacche sulle spalle e abbracci veloci.
La serata si è conclusa poco dopo le 20 con qualche foto ricordo e la promessa di tornare presto a Cagliari. Andrea Piras guarda già avanti, pensando al prossimo progetto – forse un saggio su identità e migrazione – ma senza dimenticare quello scambio sincero con i lettori: “Per me scrivere resta sempre un modo per non perdere il filo con Cagliari. Da lontano forse si vede tutto più chiaramente”.