Cinque nuovi itinerari tra i castelli del Levante Ligure nel sito Unesco

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3 Dicembre 2025

La Spezia, 3 dicembre 2025 – I castelli di Portovenere, delle Cinque Terre e delle isole dell’arcipelago spezzino diventano il cuore di una nuova iniziativa culturale che da oggi coinvolge comuni, enti e cittadini lungo la riviera ligure. L’obiettivo è semplice: far emergere il valore storico e architettonico di questo territorio con una serie di eventi diffusi, visite guidate e laboratori per famiglie. Un viaggio tra antiche mura e panorami sul mare, in un inverno che comincia a vedere i primi visitatori.

Collaborazione tra istituzioni e associazioni per un progetto condiviso

La mattina ha preso il via al Castello Doria di Portovenere, poco dopo le 10. Qui, amministratori locali e rappresentanti di associazioni culturali – dalla Pro Loco delle Cinque Terre al Parco Nazionale, passando per il Comune di Riomaggiore e l’associazione Amici del Castello di Lerici – hanno illustrato il programma degli eventi. “Vogliamo riportare l’attenzione sui castelli come luoghi vivi, non solo come monumenti da ammirare”, ha spiegato Matteo Cozzani, sindaco di Portovenere, davanti a una trentina di persone nella sala affrescata.

Sostenuta da Regione Liguria e Provincia della Spezia, l’iniziativa mira a mettere in rete gli antichi manieri di Vernazza, Riomaggiore, Monterosso e Corniglia, oltre alle strutture storiche di Palmaria e Tino. Si passa dalle aperture straordinarie alle rievocazioni storiche, dai concerti serali ai laboratori per le scuole. “Un’offerta che unisce storia, paesaggio e identità locale”, ha detto Anna Ruggeri della Pro Loco. “Ogni castello racconterà la sua storia ma sarà anche un luogo di incontro”.

Visite guidate tematiche e laboratori per grandi e piccoli

Il programma prevede una serie di visite guidate a tema nei fine settimana: si va dalla leggenda del fantasma del Castello di Riomaggiore alle storie sulle incursioni saracene raccontate dai volontari di Vernazza. I laboratori per bambini si concentreranno sulle antiche tecniche di difesa, con attività manuali e giochi nel fossato del Castello di Monterosso. “Si parte già sabato prossimo con un laboratorio gratuito”, ha annunciato Elisabetta Greco, guida turistica esperta del territorio.

Le attività continueranno fino a marzo 2026, in corrispondenza con alcune feste locali. Sono in programma anche concerti di musica antica al Castello di Portovenere: il primo appuntamento è per la sera del 15 dicembre con un ensemble locale. Non mancheranno incontri con storici e archeologi.

Turismo invernale: nuove possibilità per la riviera

Oltre alla cultura, questa iniziativa vuole spingere la presenza dei turisti anche nei mesi più tranquilli. “Negli ultimi anni abbiamo visto una lenta ripresa del turismo esperienziale, non solo quello legato al mare”, confida Marco Luisi, presidente degli operatori turistici della zona. “Questo progetto dà nuovi motivi d’interesse anche a chi vive qui tutto l’anno”.

Secondo i dati dell’Osservatorio turistico regionale, nell’autunno 2024 le presenze straniere tra Portovenere e le Cinque Terre sono cresciute del 12% rispetto all’anno precedente. Un dato confermato dall’assessora al turismo della Regione Liguria, Giulia Roncalli: “Il recupero dei castelli e la loro apertura al pubblico sono una risorsa preziosa – non solo per l’immagine ma anche per l’economia locale”. Nelle botteghe lungo il porto si sente già un’aria diversa. Un pescatore del porto vecchio osserva: “Se arrivano gruppi anche in inverno è ossigeno puro”.

La sfida della manutenzione: serve impegno costante

Non mancano però le difficoltà sul fronte della manutenzione. Molti castelli hanno ancora bisogno di lavori urgenti: infiltrazioni nei bastioni, problemi negli accessi, mancanza di servizi essenziali. All’incontro stampa ha preso parola anche l’architetto Alessandra Celi, responsabile della tutela dei beni architettonici della provincia. “Alcuni interventi sono già in corso, altri attendono ancora finanziamenti dal PNRR. Serve continuità nei fondi”.

Per ora i promotori guardano però alle opportunità: “Abbiamo scelto di partire comunque – sottolinea Matteo Cozzani – perché valorizzare significa anche far vivere questi luoghi con consapevolezza. Solo così i cittadini potranno riscoprirli come parte della loro quotidianità”.

Un percorso che lega costa e isole nel segno della storia

A fare da cornice a tutto resta il paesaggio unico delle Cinque Terre, i promontori rocciosi e il mare che lambisce Palmaria e Tino. Un filo reale – oltre che simbolico – che mette insieme storie diverse ma unite da un’eredità comune. Le prossime tappe sono previste intorno al Natale: una fiaccolata sulla passeggiata di Riomaggiore e una mostra fotografica nella sala delle armi del Castello Doria.

Gli organizzatori invitano cittadini e turisti a tenersi aggiornati sul sito del Parco Nazionale per orari e modalità d’ingresso. “L’importante è esserci, anche solo per una passeggiata tra le mura o uno scambio in piazza”, conclude Ruggeri.

Sul golfo spezzino i castelli tornano così protagonisti: custodi silenziosi ma pronti ad accogliere nuove voci.

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