Pechino, 31 dicembre 2025 – La Cina ha superato il Giappone e si prende il titolo di primo produttore mondiale di automobili, un sorpasso che mancava da più di vent’anni. È quanto emerge dai dati ufficiali diffusi questa mattina dalla China Association of Automobile Manufacturers (CAAM): nel corso del 2025 sono stati prodotti 27 milioni di veicoli tra mercato interno ed export. Un traguardo che segna una vera svolta per l’industria globale e che, secondo gli esperti, potrebbe cambiare gli equilibri nei prossimi anni.
La crescita inarrestabile del mercato cinese
Nel dettaglio, il mercato automobilistico cinese ha continuato a correre a doppia cifra, spinto dalla domanda interna e da un export in forte aumento. Fino allo scorso anno, il Giappone manteneva il primato grazie ai suoi grandi marchi come Toyota, Honda e Nissan. Ma quest’anno le aziende cinesi – tra cui spiccano BYD, Geely e SAIC – hanno conquistato fette sempre più grandi di mercato in Asia, Europa e Sud America. “Il sorpasso era nell’aria già da qualche trimestre,” ha detto a Xinhua l’analista Zhou Wen. “Ma la spinta delle auto elettriche ha dato una forte accelerata.”
Il totale – ben 27 milioni di veicoli prodotti – comprende sia auto private sia veicoli commerciali. Di questi, oltre 5 milioni sono modelli a propulsione elettrica o ibrida, secondo le stime dell’associazione. Il Giappone invece si è fermato intorno ai 24 milioni, penalizzato soprattutto da una domanda interna piatta e dai problemi nelle forniture di semiconduttori. Un aspetto notato anche in Europa: “La Cina ha costruito una filiera più solida e meno esposta agli shock esterni,” ha detto sotto anonimato un funzionario europeo.
Export boom e strategie aggressive
Guardando all’export, la Cina ha venduto all’estero quasi 6 milioni di veicoli quest’anno, con un balzo del 45% rispetto al 2023. La maggior parte sono modelli elettrici o a basso impatto ambientale, grazie agli incentivi governativi e a politiche molto decise per spingere la transizione verde. L’Europa è diventata uno dei mercati chiave: nel solo 2025 sono stati immatricolati circa 800mila veicoli elettrici cinesi nei Paesi UE, tra dubbi dei produttori locali e controlli sulle pratiche commerciali.
“Non possiamo sottovalutare la concorrenza cinese,” ha ammesso recentemente il presidente dell’Associazione europea dei costruttori, Luca De Meo. “Serve un fronte comune su tecnologia e regole.” Nel frattempo i consumatori sembrano premiare il mix di innovazione e prezzi bassi: uno studio di JATO Dynamics mostra che in Europa il prezzo medio delle auto cinesi nel 2025 è stato intorno ai 23mila euro, circa il 20% meno rispetto alle giapponesi.
Reazioni giapponesi e scenari futuri
Il sorpasso cinese è stato accolto con prudenza dai giapponesi. Dai vertici Toyota arriva la conferma che si punterà ancora su qualità e affidabilità: “La sfida globale si gioca sul lungo periodo”, ha spiegato il vicepresidente Shigeru Hayakawa. Nei giornali nipponici però la notizia non è passata inosservata: titoli come “offensiva cinese” hanno aperto le prime pagine, sottolineando le difficoltà del settore a tenere il passo con i nuovi standard della mobilità sostenibile.
Pechino però non vuole fermarsi qui. Il governo prevede nuovi investimenti nella ricerca sulle batterie allo stato solido e nelle infrastrutture per la ricarica rapida. Il ministro dell’Industria Jin Zhuanglong, oggi in conferenza stampa a Pechino, ha detto chiaro: “Vogliamo che la Cina resti leader nell’automotive anche nel prossimo decennio. L’obiettivo è arrivare a produrre almeno 30 milioni di veicoli all’anno entro il 2030.”
Una nuova era per l’auto mondiale
Quello che colpisce – dicono gli analisti – non è solo la quantità ma soprattutto la rapidità con cui le aziende cinesi hanno colmato il divario tecnologico rispetto ai giganti storici. Solo dieci anni fa l’auto made in China era sinonimo soprattutto di basso costo. Oggi modelli come BYD Seal o Geely Zeekr si confrontano con Tesla su autonomia ed elettronica.
E il futuro? Secondo gli esperti raccolti da alanews.it, la partita tra Pechino e Tokyo – ma anche tra Asia ed Europa – si giocherà sempre più su temi come l’intelligenza artificiale a bordo, i software gestionali e le tecnologie green. Solo allora capiremo se questo sorpasso sarà l’inizio di una nuova era o solo una tappa intermedia. Intanto però, nei piazzali delle fabbriche nel Guangdong o nei porti di Tianjin, la rivoluzione dell’automotive cinese è già sotto gli occhi di tutti.