Loreto, 30 dicembre 2025 – Nel cuore di Loreto, città marchigiana da sempre legata al culto mariano, si torna a parlare con rinnovato interesse del “mistero dell’Annunciazione”. Un tema che continua a coinvolgere fedeli e studiosi, spinto anche dalle recenti iniziative artistiche e culturali. Nel frattempo, a centinaia di chilometri di distanza, Parma mette in scena un confronto inedito tra Giambattista Bodoni e Marino Marini, offrendo uno sguardo raro sul dialogo possibile tra tradizione tipografica e scultura del Novecento. Due città, due storie diverse, ma un’unica voglia di stupire gli appassionati d’arte in queste ultime settimane del 2025.
Loreto e il mistero dell’Annunciazione: fede e arte che si intrecciano
A Loreto, la domanda resta nell’aria: perché migliaia di persone si dirigono ancora ogni giorno verso il Santuario della Santa Casa? Il cosiddetto mistero dell’Annunciazione – quel momento raccontato nei Vangeli in cui l’angelo annuncia a Maria la sua missione – qui prende vita non solo nella fede, ma anche nelle opere esposte nella Basilica. «Ogni artista ha cercato di catturare quel momento, ma è una scena che sfugge all’immagine», confida don Riccardo Lupini, responsabile delle attività culturali del santuario.
I visitatori si muovono tra le navate dal mattino presto fino al tramonto. C’è chi resta in silenzio davanti agli affreschi del Pomarancio o ai rilievi di Sansovino, scrutando ogni dettaglio: i gesti, i volti. Alcuni fotografano, altri appuntano pensieri sui taccuini. Rimane aperta la domanda: quanto c’è di reale e quanto invece è frutto di leggenda nella storia della traslazione della Santa Casa? Gli storici della Curia mantengono ferma la posizione ufficiale: «È una tradizione popolare molto radicata qui sul territorio, non un fatto scientificamente provato», spiegano. Ma la suggestione non svanisce.
Le iniziative culturali si moltiplicano: tra le più seguite c’è la mostra sui codici miniati della Biblioteca Pontificia, aperta fino al 12 gennaio. Qui, accanto ai manoscritti che illustrano con calligrafia finissima l’annuncio angelico, arrivano i commenti dei visitatori colpiti dalla cura dei dettagli. Loreto si conferma così un luogo dove arte sacra e ricerca storica continuano a camminare fianco a fianco.
Parma tra Bodoni e Marini: un dialogo fuori dal comune
Poco più a nord, Parma propone una pausa di riflessione con la mostra “Bodoni e Marini. Segni e forme del dialogo”, allestita alla Biblioteca Palatina fino al 28 febbraio. L’iniziativa nasce da un’idea condivisa tra studiosi dell’Accademia di Belle Arti e il Comune con l’obiettivo di scoprire il filo che lega due artisti così distanti per tempo e stile.
Giambattista Bodoni, tipografo e incisore vissuto tra Settecento e Ottocento, è per molti sinonimo di rigore e innovazione nella stampa. «Bodoni ha rivoluzionato il modo di pensare il carattere tipografico», ricorda Marta Grassi, docente di Storia dell’Arte moderna. Le sue edizioni sono custodite con cura nelle scaffalature della biblioteca: volumi eleganti con ampi margini bianchi e caratteri precisi.
Dall’altra parte c’è Marino Marini, scultore e pittore nato a Pistoia nel 1901. La sua arte è fatta di materia grezza e tensione plastica. In mostra si vedono calchi, schizzi preparatori e piccole statue equestri che sembrano dialogare proprio con le pagine stampate da Bodoni grazie a un allestimento capace di alternare carta stampata a superfici scolpite. Per i curatori «non è solo un confronto formale ma una ricerca sulla forza duratura del segno», come spiega Luigi De Meo, direttore della Palatina.
Tradizione e contemporaneità a confronto
Questi due eventi riflettono in modo diverso sul valore della tradizione. A Loreto, il mistero dell’Annunciazione viene riletto ogni giorno da pellegrini e studiosi attraverso immagini antiche ma domande sempre attuali. Qui si respira un’atmosfera sospesa tra fede personale e interpretazione artistica. In Emilia, invece, si guarda al segno lasciato da due grandi maestri: la precisione tipografica che diventa quasi scultura; la scultura che cerca l’essenza nella linea.
Il pubblico non manca mai di reagire: a Parma alcuni visitatori si sono soffermati davanti alle prove di stampa bodoniane cercando somiglianze con i profili scolpiti da Marini. A Loreto invece un gruppo di studenti d’arte è rimasto incantato davanti alla miniatura che mostra l’angelo con l’indice puntato verso Maria: “Colpisce come basti un semplice gesto per cambiare tutto”, ha sussurrato uno di loro.
Due città dunque attraversate da interrogativi antichi ma anche da proposte nuove. In attesa del nuovo anno, tra Marche ed Emilia riecheggia una domanda condivisa: come raccontiamo oggi la ricerca del senso – attraverso segni diversi ma con lo stesso bisogno profondo di capire?