Milano, 1 dicembre 2025 – Piazza Affari ha chiuso la giornata con una certa tenuta dei titoli legati alle utilities, mentre Stellantis, Ferrari e Amplifon hanno chiuso in rosso. Fin dal mattino, gli operatori hanno preferito puntare su settori più sicuri, come energia e servizi pubblici, lasciando sul terreno parte dei guadagni recenti dei grandi industriali.
Utilities in leggera crescita: occhi su Enel e Italgas
Nel dettaglio, Enel ha chiuso in rialzo dello 0,7%, poco sopra i 6 euro alle 17:35. Segue a ruota Italgas, che ha guadagnato lo 0,5%, mentre Terna ha segnato un aumento simile nella seconda parte della giornata. Il volume degli scambi sulle utilities è cresciuto moderatamente, con diversi investitori istituzionali che hanno confermato la loro fiducia nonostante l’incertezza economica.
«Le utilities restano un porto sicuro in un mercato volatile e con prospettive di crescita ridotte», ha commentato nel primo pomeriggio un gestore della City, preferendo l’anonimato. Tra i risparmiatori privati, la caccia ai dividendi stabili sembra essere il motore principale delle scelte.
Stellantis, Ferrari e Amplifon sotto pressione: realizzi e timori
Sul fronte opposto, giornata difficile per Stellantis. Il titolo ha perso il 2,3%, chiudendo a 16,24 euro dopo una mattinata debole. Secondo gli analisti di Equita Sim, il calo riflette dati sulle vendite europee considerati “deludenti” e la tensione sul mercato Usa dopo nuovi dati macro. A via Turati si parla di «reazione normale» dopo i forti guadagni di novembre.
Situazione simile per Ferrari, che ha lasciato sul terreno l’1,9%. La casa di Maranello ha pagato qualche presa di beneficio – parola di un operatore di Intermonte – dopo mesi di corsa sostenuta. Nessuna novità dal management, ma l’aumento degli ordini di vendita si è fatto sentire nell’ultima parte delle contrattazioni.
Tra i peggiori anche Amplifon, che ha chiuso in calo dell’1,7%. Il titolo, sensibile alle notizie sulla spesa sanitaria globale, ha risentito delle nuove incertezze emerse dai documenti preliminari della Commissione europea sulla revisione dei rimborsi per i dispositivi acustici.
Mercati guardano alle banche centrali: incertezza sul futuro dei tassi
L’andamento del listino riflette una prudenza diffusa a livello internazionale. Gli investitori aspettano con attenzione le prossime mosse della BCE e della Federal Reserve sui tassi d’interesse. Un analista di Mediobanca spiega: «La tenuta delle utilities si spiega anche con la ricerca di protezione da parte dei fondi in attesa di segnali più netti sui tassi».
Nel frattempo il sentimento resta fragile. Alle 17:50 il future sul Ftse Mib segnava un leggero calo rispetto a ieri: segno che manca una direzione chiara. In alcune chat tra trader si parla già di possibile aumento della volatilità entro metà mese, anche se al momento nessun dato lo conferma.
Tra prudenza e attesa: cosa dicono gli operatori
A Piazza Affari si respira un clima di attesa. «Molti stanno rivedendo la composizione dei portafogli prima della pausa natalizia», racconta nel tardo pomeriggio un broker storico del mercato milanese. L’attenzione è già rivolta al calendario delle trimestrali e alle prime stime sugli utili per il 2026. La sensazione comune è quella di un mercato cauto, poco propenso a scommettere su rialzi rapidi nel breve.
Qualche indicazione arriva dai desk: i titoli dell’energia restano monitorati per possibili novità sulle tariffe; nell’automotive si punta sui dati delle immatricolazioni attesi nella seconda settimana di dicembre; per Amplifon l’attenzione è rivolta alle decisioni regolatorie europee in arrivo.
Dicembre all’insegna della prudenza
Alla chiusura prevale tra operatori e analisti la sensazione che dicembre sarà un mese prudente per Piazza Affari. Le utilities, da Enel a Italgas, offrono una sorta di “coperta” nei momenti difficili, mentre sui titoli industriali potrebbe esserci ancora qualche aggiustamento dopo i forti movimenti autunnali.
Non sono mancati momenti di tensione durante la giornata: poco dopo le 15 una rapida accelerazione nei ribassi su Ferrari e Stellantis ha agitato le sale operative milanesi. Eppure oggi il listino ha retto grazie soprattutto al sostegno del settore energetico e dei servizi pubblici.