Bologna, 16 dicembre 2025 – Nel cuore pulsante del centro storico, tra le antiche mura del Museo Archeologico di Bologna, prende il via oggi un viaggio visivo che unisce la grande tradizione dell’arte giapponese alle sue forme più innovative. È stata inaugurata questa mattina la mostra “Tra Hokusai e il contemporaneo”, che offre a chi visita la città un’occasione unica per immergersi nel fascino multiforme del Sol Levante, passando dai capolavori più noti alle nuove espressioni artistiche.
Dalla tradizione alla modernità: un percorso che coinvolge
L’esposizione, ospitata negli spazi di via dell’Archiginnasio e aperta fino ad aprile, parte con una selezione di stampe originali di Katsushika Hokusai. Un richiamo forte al legame ormai consolidato da oltre dieci anni tra Bologna e la cultura giapponese. La celebre “Grande onda di Kanagawa” attira subito gruppi di visitatori: già alle 10.30 c’è una fila di una trentina di persone, molti con biglietto prenotato da settimane online.
Ma il viaggio non si ferma all’ukiyo-e. Pochi passi più avanti, il percorso si apre alle contaminazioni nate nella seconda metà del Novecento e alle sperimentazioni più recenti. Le tele punteggiate e le installazioni immersive di Yayoi Kusama si alternano agli scatti concettuali di Hiroshi Sugimoto e alle installazioni luminose di Tatsuo Miyajima. L’allestimento, curato dagli architetti dello studio Okabe, sfrutta sapientemente i giochi di luce nelle sale storiche per creare un forte contrasto tra passato e presente.
Un pubblico variegato e coinvolto
La mostra vuole raggiungere un pubblico vasto e diversificato. “Abbiamo voluto celebrare quel ponte culturale che lega profondamente il nostro territorio al Giappone”, spiega Cristina Ambrosini, direttrice del museo. E aggiunge: “Bologna è da tempo un crocevia importante per gli scambi internazionali – soprattutto in campo artistico – e quest’anno abbiamo scelto di puntare sul contemporaneo per offrire ai visitatori giovani nuove chiavi d’accesso”.
L’entusiasmo non manca. Nella prima ora d’apertura si vedono studenti del liceo Minghetti, turisti dalla Toscana e alcuni residenti storici del centro, sorpresi dalla folla mattutina nel museo. Giulia, 28 anni, fotografa freelance, racconta: “Sono venuta per vedere Kusama dal vivo. Non capita spesso di poter ammirare insieme classici come Hokusai e artisti nuovi della scena giapponese”.
Arte contemporanea: tra radici profonde e voglia di innovare
Al centro della mostra c’è il tema dell’identità e innovazione nell’arte giapponese. Questo emerge sia nelle opere selezionate sia nei pannelli informativi – scritti anche in giapponese. Tomohisa Sato, curatore ospite arrivato da Tokyo per l’inaugurazione, commenta: “La tradizione visiva giapponese sa rinnovarsi senza dimenticare le proprie radici”. Sato sottolinea come la mostra metta in luce le sperimentazioni recenti dove pittura, fotografia e installazioni dialogano spesso prendendo spunto da miti e tecniche antiche.
Tra le opere esposte ci sono anche lavori creati apposta per Bologna: come la serie video firmata dalla giovane artista Chieko Shimada, con volti anonimi che emergono da ombre proiettate su carta di riso. Non mancano poi riferimenti al tema della natura – centrale nell’estetica nipponica – riletta oggi attraverso lo sguardo sulle sfide ambientali globali.
Un progetto nato dalla collaborazione internazionale
L’iniziativa è frutto della collaborazione tra il Museo Archeologico di Bologna, l’Ambasciata del Giappone in Italia e il Japan Foundation Center di Tokyo. “Abbiamo lavorato quasi due anni per mettere insieme prestiti così importanti”, racconta Ambrosini. Diverse opere arrivano direttamente dalle collezioni pubbliche giapponesi, un risultato non scontato visto i problemi legati al trasporto e alle assicurazioni.
Per il Comune di Bologna, presente in conferenza stampa con l’assessore alla Cultura Elena Lucchini, questa mostra è l’occasione giusta per “rafforzare la dimensione internazionale della città” e portare nuovi flussi turistici anche nei mesi freddi. I primi numeri sono incoraggianti: oltre mille prenotazioni nella prima settimana, spinte anche da una campagna social molto intensa promossa dal museo.
Un evento che coinvolge tutta la città
Gli organizzatori invitano a vivere questa esperienza anche oltre le mura del museo: nei prossimi mesi sono previsti appuntamenti come proiezioni sul cinema giapponese contemporaneo al Cinema Lumière e workshop creativi nei quartieri Santo Stefano e San Donato. Così l’arte del Sol Levante esce dai luoghi istituzionali per coinvolgere direttamente cittadini e studenti.
“Tra Hokusai e il contemporaneo” resterà aperta al Museo Archeologico di Bologna fino al 21 aprile 2026, con aperture serali il venerdì. I biglietti costano dai 12 ai 16 euro; sono previsti sconti per under 25 e scuole. Tutte le informazioni sono disponibili sul sito ufficiale del museo.