Bologna celebra il Giappone: mostra tra stampe antiche di Hokusai e manga al Museo Archeologico

Sara Gelmini

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16 Dicembre 2025

Bologna, 16 dicembre 2025 – Una mostra che mette in luce l’arte giapponese, giocando con passato e presente: è quello che si può vedere al Museo Archeologico di Bologna, dove dal 15 dicembre ha aperto l’esposizione dedicata a Katsushika Hokusai e a un ampio spettro dell’arte contemporanea del Sol Levante. L’iniziativa, aperta fino a marzo, vuole raccontare come il Giappone abbia cambiato e mescolato le sue espressioni artistiche, proprio in un momento in cui la cultura nipponica interessa sempre più i visitatori italiani.

Stampe e installazioni per scoprire un mondo

Le sale storiche di via dell’Archiginnasio, allestite con attenzione, ospitano più di sessanta opere. Ci sono le famose silografie di Hokusai – il nome dietro la celebre “Grande Onda” realizzata tra il 1830 e il 1831 – ma anche pezzi di artisti contemporanei come Yayoi Kusama e Takashi Murakami. La direttrice del Museo, Francesca Rossi, spiega che la mostra “vuole far vedere come l’eredità dei grandi maestri influenzi ancora la creatività giapponese oggi”. Non si tratta solo di quadri: ci sono anche sculture luminose, fotografie e installazioni immersive.

Chi è passato nelle prime ore di apertura parla di stupore vero. Un giovane studente dell’Accademia di Belle Arti ha detto: “Colpisce quanto alcune stampe dell’Ottocento sembrino così moderne”, soffermandosi sui dettagli quasi pop delle opere.

Tradizione e innovazione: un filo che corre

Non è solo una mostra su Hokusai. Come spiegano i curatori Giulia Galli e Masashi Yamamoto, l’obiettivo è seguire il filo rosso che lega la tradizione delle ukiyo-e – le immagini del “mondo fluttuante” – alle espressioni più audaci dell’arte giapponese contemporanea. Il percorso si sviluppa in nove sale tematiche, ognuna dedicata a un tema o a una corrente: dal rapporto con la natura agli effetti dell’urbanizzazione.

“Volevamo evitare un approccio troppo didattico”, ha detto Galli alla conferenza stampa inaugurale. E infatti la visita riserva sorprese: solo alla fine si incontra una grande tela digitale animata che chiude il viaggio nel presente artistico del Giappone. Le audioguide – disponibili anche in giapponese – danno informazioni storiche ma lasciano spazio all’interpretazione personale.

L’arte che costruisce ponti tra culture

La mostra arriva a Bologna dopo tappe importanti come Tokyo, Parigi e Berlino e segna un altro passo nel dialogo tra Europa e Asia. La scelta della città emiliana non è casuale: “Bologna ha una lunga tradizione di scambi con il Giappone fin dagli anni Sessanta”, ricorda l’assessore alla Cultura, Matteo Lepore. Molte scuole hanno già prenotato visite guidate e laboratori, puntando soprattutto ai giovani.

Gli organizzatori segnalano anche una buona affluenza di turisti stranieri. Il biglietto intero costa 12 euro, con riduzioni per studenti, over 65 e famiglie numerose. Orari: dal martedì alla domenica, dalle 10 alle 19; chiuso il lunedì.

Tra passato e presente: un’esperienza da vivere

La sezione dedicata a Hokusai non mostra solo le sue silografie più note – come le “Trentasei vedute del Monte Fuji” – ma anche bozzetti, libri illustrati e una rarissima stampa concessa dal Museo Nazionale di Tokyo. Accanto c’è spazio per l’arte più recente: la “zucca infinita” di Kusama richiama tante foto dai giovani, mentre i colori psichedelici di Murakami incuriosiscono i più piccoli.

Tra le novità di quest’anno ci sono laboratori di calligrafia giapponese (su prenotazione) e workshop tenuti da artisti direttamente arrivati da Kyoto. Gli spazi didattici sono pensati per tutte le età con attività pratiche che vanno dalla pittura su ventaglio all’intaglio sul legno.

Il Giappone conquista Bologna anche online

Il successo si vede anche sui social: l’hashtag ufficiale #ArteGiapponeseBologna è già tra i trend locali su Instagram e X. L’iniziativa non si ferma al museo: in città sono previsti incontri con scrittori giapponesi, degustazioni di tè verde al Museo della Musica e proiezioni di film d’animazione alla Cineteca.

Come spiegano gli organizzatori, questa mostra vuole andare oltre l’esposizione temporanea per avvicinare Bologna al fascino discreto ma sempre vivo della cultura giapponese. E chissà che per qualche mese il Sol Levante non sembri davvero più vicino.

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