Artigiani valdostani protagonisti al 68° Salon International des Santonniers di Arles con opere in mostra in centro città

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10 Dicembre 2025

Aosta, 10 dicembre 2025 – La Valle d’Aosta ha scelto il 68/o Salon International des Santonniers di Arles per mostrare al grande pubblico le sue eccellenze artistiche. L’evento è partito sabato 7 dicembre nella storica chiesa di Saint-Trophime, nel cuore della Provenza francese. Tra le manifestazioni più importanti in Europa dedicate all’arte del presepe, quest’anno ospita anche il Forte di Bard e il Museo dell’Artigianato Valdostano di Tradizione (MAV), che hanno portato in Francia una selezione di opere e tradizioni locali.

Forte di Bard e MAV: i volti della Valle d’Aosta ad Arles

A rappresentare la regione sono stati il Forte di Bard, polo culturale conosciuto ben oltre i confini valdostani, e il MAV di Fénis, punto di riferimento per la lavorazione del legno e le antiche tecniche artigiane. In mostra alcune delle più raffinate sculture lignee e scene natalizie realizzate dagli artigiani locali. Un riconoscimento importante, spiegano gli organizzatori: “La presenza della Valle d’Aosta al Salon de Arles è un ponte tra le tradizioni alpine e quelle mediterranee”.

Il direttore del Forte, Francesco Vezzoli, ha ricordato come “il presepe non sia solo un simbolo religioso ma una memoria viva delle nostre comunità. Portare qui le nostre figure significa raccontare la nostra storia con le mani degli artigiani”.

Dalla Valle ai presepi europei: una tradizione che si rinnova

La mostra internazionale dei santons – le tipiche statuine dei presepi provenzali – richiama ogni anno appassionati da tutta Europa. Quest’anno sono oltre 30 gli espositori da Francia, Italia, Spagna e Svizzera. Per la delegazione valdostana l’invito ad Arles è “un’occasione per far conoscere la qualità e la varietà dell’artigianato valdostano”, spesso poco noto fuori dai confini regionali, spiega Chiara Minelli, presidente del MAV.

Durante il weekend inaugurale, la chiesa di Saint-Trophime si è animata con laboratori, visite guidate e brevi concerti. Le sculture valdostane – piccoli personaggi in legno di cirmolo o acero con costumi tradizionali curati nei dettagli – hanno colpito molto i visitatori francesi. “La cura nei particolari è ciò che colpisce subito”, ha detto Lucien Falque, presidente dell’Associazione Santonniers d’Arles.

Un dialogo artistico oltre i confini

La partecipazione valdostana fa parte di un progetto più ampio per valorizzare le tradizioni popolari dell’arco alpino. Da anni il MAV lavora con realtà simili in Francia e Svizzera per rafforzare lo scambio culturale. “Confrontandoci con altri territori possiamo innovare senza perdere le radici”, sottolinea Minelli.

Anche la storia del Forte di Bard ha suscitato interesse tra il pubblico francese: la fortezza ottocentesca oggi è museo e spazio per eventi ed è diventata simbolo del nuovo turismo culturale alpino. Nei pannelli espositivi si alternavano foto storiche del forte innevato a immagini degli artigiani al lavoro negli atelier di Fénis.

Opere, storie e progetti futuri

Tra i pezzi forti della mostra ci sono la natività realizzata da Giovanni Barmasse, maestro intagliatore di Torgnon, e una scena rurale proposta dal laboratorio L’Artisan de la Vallée, ambientata proprio in Valle d’Aosta. Entrambe hanno attirato l’attenzione per l’originalità della composizione: “Le montagne fanno da sfondo ai pastori, con elementi tratti dal paesaggio reale della nostra regione”, ha spiegato Barmasse ai giornalisti.

Il Salon International des Santonniers andrà avanti fino al 3 febbraio 2026. In programma incontri sulla storia dei presepi europei e momenti dedicati allo scambio tra artigiani. “Stiamo valutando anche la possibilità di portare parte della mostra ad Aosta in primavera”, ha anticipato Vezzoli. Un modo – dice Minelli – “per riportare a casa l’esperienza francese e far crescere ancora la nostra arte”.

Da Arles ad Aosta, insomma, l’artigianato natalizio lega territori diversi grazie a creatività e memoria condivisa.

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