Apple apre iOS alle app di terze parti in Giappone: tutte le novità per rispettare le nuove normative locali

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20 Dicembre 2025

Tokyo, 20 dicembre 2025 – Apple ha annunciato oggi importanti novità per il sistema operativo iOS in Giappone, che arriveranno con la primavera del prossimo anno. La mossa è una risposta diretta a una nuova legge locale che spinge le grandi aziende tecnologiche ad aprirsi di più agli sviluppatori esterni. Il governo giapponese vuole così allargare la concorrenza nel mercato digitale, offrendo agli utenti maggior libertà nel scegliere app e servizi sui propri smartphone, soprattutto sui prodotti made in Cupertino.

Il governo giapponese costringe Apple ad aprire i cordoni

Dopo mesi di trattative tra Apple e le autorità di Tokyo, a giugno è stata varata la “Legge sulla libertà di scelta dei servizi digitali”. Una norma pensata per limitare il controllo delle grandi piattaforme, imponendo alle società come Apple di allentare alcune restrizioni sulle proprie infrastrutture software. Finora, infatti, solo poche eccezioni permettevano agli sviluppatori terzi di proporre app fuori dall’App Store, mentre la gestione dei pagamenti in-app restava quasi tutta nelle mani di Apple. “Vogliamo dare ai consumatori vere possibilità di scelta”, ha spiegato qualche giorno fa il ministro per gli Affari Digitali Taro Kono. Parole chiare che indicano una strada precisa: meno barriere e più trasparenza.

Cosa cambia per gli utenti e gli sviluppatori

Secondo quanto comunicato da Apple, l’aggiornamento di iOS pensato per il mercato giapponese permetterà di scaricare app anche da negozi alternativi e usare sistemi di pagamento diversi da quello integrato nella piattaforma Apple. Gli utenti potranno così scegliere dove prendere le app o sottoscrivere abbonamenti digitali, cosa mai vista prima. Per gli sviluppatori si apre la possibilità di entrare direttamente in contatto con il pubblico locale e proporre offerte più flessibili, senza dover pagare la commissione standard imposta da Apple — che oggi si aggira attorno al 30% per ogni transazione. La fase di test inizierà a febbraio con un gruppo ristretto di aziende tecnologiche giapponesi, secondo fonti vicine all’azienda.

Reazioni tra entusiasmo e timori su sicurezza e privacy

Le reazioni non sono mancate. Da un lato, associazioni dei consumatori e sviluppatori vedono l’apertura come una buona notizia per la concorrenza: “È un passo avanti verso un ecosistema più libero e innovativo”, ha detto Kenji Watanabe, portavoce della Japan Digital Rights Association. Dall’altro lato però emergono dubbi sui rischi legati alla sicurezza e alla privacy dei dati personali. Apple, che da sempre punta molto su questi aspetti, ha già rassicurato: lavora “a stretto contatto con il governo” per definire regole severe che certificano i nuovi store alternativi. “Ci saranno controlli accurati su ogni software distribuito”, ha garantito un portavoce della società, senza però entrare nei dettagli tecnici.

Il modello europeo anticipa la svolta globale?

Quella giapponese non è la prima volta che Apple si adegua a nuove regole del genere: quest’anno qualcosa di simile era già successo nell’Unione Europea, dove il Digital Markets Act ha imposto aperture analoghe alle grandi piattaforme tech. Gli esperti sottolineano come la multinazionale segua una strategia ben precisa: apportare modifiche solo dove le leggi lo richiedono, mantenendo invariato il modello nel resto del mondo. Una scelta “pratica”, secondo Takashi Saito della Tokyo Tech University. Ma non tutti sono convinti: “Queste norme segnano solo l’inizio – dice Saito – serviranno controlli costanti per vedere se davvero aumenta la libertà degli utenti”.

Cosa ci aspetta nei prossimi mesi

Per ora si sa che il nuovo iOS arriverà con un aggiornamento previsto per aprile 2026. Il ministero giapponese controllerà passo dopo passo l’implementazione per valutare possibili problemi o nuovi equilibri nel mercato locale. Google non ha ancora risposto ufficialmente; ricordiamo che anche lei ha una buona fetta del mercato mobile giapponese. Nel frattempo associazioni dei consumatori seguono con attenzione gli sviluppi concreti. Intanto tutti gli occhi restano puntati su Apple: riuscirà a bilanciare apertura, sicurezza e tutela dei dati personali in uno dei mercati più avanzati tecnologicamente al mondo?

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