Apple aggiorna iOS in Giappone per adeguarsi alle nuove leggi sulla concorrenza

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18 Dicembre 2025

Tokyo, 18 dicembre 2025 – Apple cambia rotta in Giappone. Nella mattinata di oggi, il colosso di Cupertino ha annunciato una serie di modifiche al software degli iPhone venduti nel Paese, in risposta alla nuova legge sulla concorrenza appena entrata in vigore. A rivelarlo è stato un portavoce durante una conferenza stampa a Shibuya, poco dopo le 11 locali. Un segnale chiaro: Apple si adegua alle richieste delle autorità giapponesi, che da sempre puntano a tutelare i consumatori e favorire la concorrenza con fornitori esterni.

iPhone in Giappone, cosa cambia davvero

Da gennaio 2026, tutti gli iPhone venduti in Giappone riceveranno un aggiornamento importante. Gli utenti potranno finalmente scaricare app da store alternativi e usare sistemi di pagamento diversi da quelli ufficiali di Apple. È un passo che tocca uno dei pilastri del sistema Apple: finora l’App Store era l’unica porta per installare applicazioni su iOS. Tentare di bypassarla era vietato.

L’aggiornamento, chiamato internamente “JP Compliance” secondo fonti raccolte dal Mainichi, sarà distribuito gradualmente sui modelli iPhone 12 e successivi. Per ora non si sa se coinvolgerà anche gli iPad o altri prodotti Apple. L’azienda ha specificato che per ora riguarda solo gli smartphone, ma non ha escluso sviluppi futuri.

Una legge che spinge Apple a cambiare

Dietro questa svolta c’è la nuova normativa approvata dal Parlamento giapponese a giugno scorso. L’obiettivo è semplice: dare più libertà di scelta agli utenti e stimolare la concorrenza tra chi offre servizi digitali. La legge impone ai produttori di sistemi operativi mobili di permettere installazioni esterne e pagamenti fuori dai loro circuiti proprietari – un nodo caldo che aveva già mobilitato gli sviluppatori giapponesi nel 2023.

“I nostri clienti giapponesi chiedono più flessibilità da tempo, abbiamo deciso di ascoltarli,” ha detto oggi Tim Cook, amministratore delegato di Apple, in una nota ufficiale. “Rispetteremo scrupolosamente le leggi locali.” Una presa di posizione netta, che arriva mentre anche Corea del Sud e Unione Europea spingono per simili aperture.

Mercato e reazioni: la sfida è aperta

Questi cambiamenti al software sono destinati a scuotere il mercato smartphone locale e le strategie dei grandi protagonisti. Secondo un rapporto di Statista di novembre 2025, Apple domina con oltre il 50% del mercato nipponico, seguita da Samsung e Sony. Aprendo agli store alternativi si spalancano le porte a nuovi operatori locali: Rakuten e Line stanno già pensando a proprie piattaforme per distribuire app.

L’associazione degli sviluppatori giapponesi – Japan Mobile Software Association – ha accolto con favore la notizia. “Finalmente una svolta che aspettavamo da anni,” ha commentato Yuto Takahashi, presidente dell’associazione, durante il Tokyo Digital Forum. Più cauti invece alcuni nel settore retail: temono problemi di sicurezza e rischi maggiori legati alla presenza di negozi digitali non controllati direttamente da Apple.

Qualche dubbio rimane

Nonostante l’ottimismo tra sviluppatori e consumatori, restano molti dettagli da chiarire. Come farà Apple a garantire la sicurezza delle app provenienti dagli store esterni? L’azienda promette il rispetto degli standard previsti dalla legge ma non ha dato spiegazioni più precise.

Sul fronte istituzionale, il Ministero degli Affari Interni e delle Comunicazioni si è detto “soddisfatto del rapido adeguamento” della società americana. Alcuni funzionari hanno però avvertito il Nikkei sull’importanza di tenere d’occhio l’impatto reale delle novità sui consumatori e sul mercato nei prossimi mesi.

Il caso giapponese è parte di una tendenza globale: le grandi piattaforme digitali devono rivedere come dialogano con autorità e utenti. Dopo anni a difendere gelosamente il proprio ecosistema chiuso, Apple si trova ad affrontare un cambio epocale. Resta ora da capire come reagiranno gli utenti nipponici – notoriamente esigenti quando si parla di tecnologia – davanti a questa nuova libertà.

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