Milano, 19 dicembre 2025 – In un momento di profondo cambiamento nel mondo della moda, il gruppo OTB, guidato da Renzo Rosso, ha messo a punto nelle ultime settimane a Milano una strategia nuova per limitare l’invenduto nei negozi, agendo direttamente sulle dinamiche di vendita. La misura, che interessa soprattutto le boutique dei marchi Diesel, Marni e Maison Margiela, è partita all’inizio di dicembre e si inserisce in un trend più ampio di revisione delle politiche di vendita nelle grandi città.
Come OTB punta a ridurre gli stock invenduti
La decisione – spiegano da OTB – arriva dopo mesi in cui il problema delle rimanenze in magazzino si è fatto sentire sia nei negozi fisici che nell’e-commerce. “Stiamo lavorando per trovare un miglior equilibrio tra domanda e offerta e tutelare il valore dei nostri prodotti”, ha dichiarato ieri un portavoce dell’azienda durante una conferenza stampa nella sede di Breganze. Non solo: la questione riguarda anche la stabilità dei prezzi e la percezione del marchio da parte di clienti sempre più attenti alle offerte.
Secondo fonti vicine al gruppo, il piano prevede una razionalizzazione degli ordini ai negozi e un controllo più stretto sui dati di venduto: ogni settimana i responsabili tengono sotto controllo le vendite, intervenendo con forniture mirate o ritiri anticipati dei capi che non girano. In pratica, meno merce ferma nei magazzini e una rotazione più veloce delle collezioni sugli scaffali. Questo si nota già, per esempio, nelle vetrine di via Larga o corso Venezia dove sono esposti i primi capi della pre-collezione primavera.
Un passo avanti anche per la sostenibilità
La mossa di OTB va letta anche alla luce delle trasformazioni nel mondo della moda sostenibile. Pochi mesi fa, Renzo Rosso aveva parlato chiaramente della necessità di “un cambio netto non solo sul fronte ambientale ma anche commerciale”. Smaltire gli invenduti è diventata una priorità concreta per molte maison, sotto pressione sia dall’opinione pubblica che dalle nuove regole europee: dal 2025 entra in vigore l’obbligo di rendicontare cosa succede ai capi non venduti.
Per OTB questo ha un riflesso importante anche sulla reputazione green del gruppo. “Vogliamo limitare i flussi di prodotti invenduti per evitare sprechi inutili”, ha confermato una manager del settore commerciale durante una riunione riservata ai buyer. Secondo dati della Camera Nazionale della Moda Italiana, nel 2024 il valore degli invenduti nei negozi delle grandi firme era intorno ai 600 milioni di euro.
Che effetto ha tutto questo su negozi e clienti
Nelle boutique milanesi coinvolte – come Diesel in via Montenapoleone o Marni all’angolo tra corso Como e via Vincenzo Capelli – il nuovo sistema sta già dando qualche risultato. “Abbiamo ridotto le scorte del 20% rispetto allo scorso inverno”, spiega un responsabile durante un sopralluogo questa settimana. I clienti più fedeli hanno notato che i capi sugli scaffali cambiano più spesso. Secondo chi lavora in vendita, questo ha portato a un aumento delle vendite a prezzo pieno e a meno sconti importanti nelle prime settimane del mese.
Tra gli operatori c’è qualche timore per le collezioni meno richieste. Ma l’atmosfera resta prudente. “Non vogliamo penalizzare nessuno”, confida un buyer milanese che preferisce restare anonimo. “Cerchiamo solo di spingere quello che si vende davvero”.
Una strada destinata a fare scuola
La strategia lanciata da OTB potrebbe diventare un modello: secondo esperti del settore retail – tra cui Carlo Capasa, presidente della Camera Nazionale della Moda – altre maison potrebbero seguire questa strada già dai primi mesi del 2026. “Il problema dello stock invenduto non tocca solo i bilanci delle aziende ma la sostenibilità dell’intero settore”, ha ricordato Capasa in un’intervista recente a Radio 24.
Milano conferma così il suo ruolo da laboratorio d’innovazione per la moda italiana, tra esigenze commerciali e attenzione all’impatto ambientale. Il prossimo trimestre ci dirà se la scommessa di OTB – tra ordine più intelligente e meno sprechi – farà davvero la differenza in un mercato sempre più sfidante e imprevedibile.